- Vindsval - voce, chitarra
- W.D. Feld - batteria, elettronica, tastiere
- Ghost - basso
1. Intro
2. An Element of Flesh
3. The Sounds of the Universe
4. Odinist
5. A Few Shreds of Thoughts
6. Ellipsis
7. Mystic Absolu
8. The Cycle of the Cycles
9. Outro
Odinist
La tendenza del black metal di creare atmosfere oscure e solitarie è solita andare, da qualche anno a questa parte, a braccetto con i suoni elettronici, che, anche se di scarsa qualità, aiutano molti artisti a produrre campionamenti molto gradevoli da ascoltare.
In passato, per creare questi "effetti", lo si faceva in maniera assolutamente naturale, in tutti i sensi: si registrava in chiese sconsacrate, in foreste, luoghi desolati con echi naturali e suoni spontanei: tuttavia questo era anche sollecitato dal fatto che la maggior parte dei primi artisti Black Metal (soprattutto i Mayhem) si autoproducevano, quindi bisognava cercare la via più breve per ottenere il risultato che si cercava di ottenere.
A questo punto, si ha da pensare, non è che per caso l'uso dell'elettronica all'interno del Black Metal sia una sorta di scappatoia, un tagliare la testa al toro e far perdere il fascino mistico ed esoterico al genere sopracitato?
Molte volte, è così, ma vi sono i casi in cui questi due mondi entrano perfettamente in armonia, come accade da circa un decennio nella scena musicale francese, dove gruppi come i DeathSpell Omega spiccano addirittura oltre l'Atlantico.
All'interno di questa scia sono nascosti più gruppi di quanto si possa pensare, tra cui gli stessi Blut Aus Nord (dal tedesco, benchè grammaticamente scorretto, che significa "Sangue Dal Nord").
La "fortuna" dei Blackster che fanno uso di strumenti elettronici è che possono ampliare visibilmente la loro estensione sonora, staccandosi quindi dal solito sound grezzo e lacerante, e toccando addirittura impronte avantgarde, come accade nel CD Odinist.
Aperto e chiuso da due tracce senza nome, il cd continene in se sette canzoni di puro black metal di stampo prettamente europeo, ricco di influenze di vario tipo, che donano all'album un atmosfera ancora più varia.
An Element Of Flesh è la traccia che, con la sua brutalità fa da Opener al cd, mantenendosi su una linea quasi alienante più che ripetitiva ma allo stesso tempo molto trascinante, che si sussegue nella seconda traccia, The Sound Of The Universe, che vede in se molti "stacchi" di batteria quasi Prog, e una linea di chitarra molto varia, accompagnata da effetti elettronici finali, tra cui spicca un elevato uso dei riverberi artificiali.
Odinist, terza traccia del cd, staccandosi completamente dalle due precedenti (che possiamo quasi definire come un unica traccia), è sicuramente quella in cui è possibile notare più facilmente la tendenza Avantgarde della band: riff molto complesse e una linea di batteria più che che ricca di controtempi, accompagnati da un atmosfera macabra e tenebrosa, rendono questa traccia particolarmente gradevole all'ascolto, benchè pecchi un po' di originalità, soprattutto nel ripetersi di alcune parti della stessa (decisione forse presa volontariamente dalla band).
Si arriva invece, con al traccia A Few Shreds Of Thoughts, a raggiungere sonorità addirittura simili a quelle degli Opeth, che concerne sempre in sè uno stile abbastanza originale e orecchiabile, che si farà decisamente più marcato in Elipsis e Mystic Absolu, tracce che riescono a contenere in sè la carica della nuova onda del Black e suoni che richiamano solitudine e agonia.
The Cyle Of The Cyles, ultima traccia del cd (togliendo quella strumentale di chiusura) è, se possiamo così definirla, la più "old school black" dell'album, che contiene in se un suono che ricorda molto quello dei primi darkthrone, benchè mantenga sempre all'interno di sè uno stile molto personale.
In sostanza, il cd si presenta molto gradevole all'ascolto, forse un po' troppo restio nel "lasciarsi andare" all'interno della sperimentazione e troppo chiuso all'interno di se stesso, ma che comunque presenta ottime aspettative.