- Klas Ideberg - chitarra
- Jörgen Löfberg - basso
- Christofer Malmström - chitarra
- Andreas Sydow - voce
- Peter Wildoer - batteria
1. Amnesia of the Wildoerian Apocalypse (01:42)
2. Secondary Effects (03:55)
3. Organic Canvas (04:31)
4. Fading Dimensions (04:20)
5. Layers of Lies (04:18)
6. Godforsaken Universe (04:05)
7. Klastrophobic Hibernation (00:37)
8. Vision of Degradation (04:38)
9. Contaminated (03:38)
10. Maelstrom Crisis (02:41)
11. Decadent Messiah (03:55)
12. The Creation Insane (04:37)
Layers Of Lies
I Darkane riescono finalmente allo scoperto, e lo fanno con un disco che di sicuro non lascerà a mani vuote tutti colo che, fremendo, hanno atteso il ritorno del supergruppo scandinavo. Layers Of Lies è infatti l'ennesimo elogio della follia di Sydow e compagni, nuova prova in cui sfuriate thrash-death e rabbia hardcore si presentano sotto una veste completamente nuova, rifinita, rinnovata, futurista.
Una nuova iniezioni di sperimentazione metal di primissimo livello, una contaminazione continua di estremismo e ricerca sonora che emette i suoi primi, agghiaccianti gemiti col capolavoro Secondary Effects (dimostrazione perfetta delle solite e invidiabili qualità di songwriting di Christopher Malstrom) e che continua con brani d'altrettanto impatto come Organic Canvas, la contorta e ricercata Fading Dimension o come l'altra perla Layers Of Lies (geniale il passaggio in apertura di canzone). Nonostante quella dei Darkane rimanga una musica dall'impatto sonoro devastante, man mano che il disco va avanti l’orecchio dell’ascoltatore incomincia ad abituarsi a queste sonorità inesplorate, anche dagli stessi Darkane. Non un secondo di tregua, non una pausa atmosferica e riflessiva: Layers Of Lies è un vortice incontrastabile di sfuriate chitarristiche (eccellente il lavoro di Malmstrom e Ideberg), di sconvolgenti impennate ritmiche (il lavoro dietro le pelli di Wildoer è come al solito pazzoide e ricercato), con le possenti grida di Anders Sydow a cingere l'atmosfera oscura e alienante del disco.
Nel frattempo l’ascolto continua con le seguenti Godforsaken Universe (ottimo il refrain centrale), la breve ma intensa Klastrophobic Hibernation, con il post-thrash tipicamente scandinavo di Vision of Degradation e le più ricercate sonorità della schizoide Maelstrom Crisis (le allucinate aperture classical e ambientali rimangono irripetute e irraggiunte per tutto il disco). Per non parlare delle conclusive Decadent Messiah e The Creation Inside, che chiudono alla perfezione un album estremamente ricercato, ma come al solito distruttivo nel suo progredire tecnicamente e - questo è ancora più importante - atmosfericamente, perchè Layers Of Lies non manca di un suo più profondo senso di epicità e di melodismo che ne aumenta a dismisura la qualità espressiva.
Originale, particolare e curatissimo, questo disco riesce anche a colmare i vuoti di Insanity attraverso un songwriting ancora più folle e contorto: un lavoro che quindi non solo colpisce dritto l'ascoltatore, ma che riporta in alto il nome dei Darkane, band tra le più sottovalutate del panorama europeo nonostante l'incredibile potenziale espressivo che il gruppo ha messo in mostra lungo la sua, più che onorevole, carriera discografica.