- Rick Altzi - voce
- Olaf Lenk - chitarra
- John ABC Smith - basso
- Marc Cross - batteria
1. Breaking The Night
2. Shiver
3. Cold As Ice
4. Victory
5. Friendly Fire
6. Golden Leaves
7. Answer Me
8. Shine
9. Truth
10. Lost In Your Love
VII
Nel 1998 il panorama del power tedesco si vede protagonista di una nuova entrata: il chitarrista Olal Lenk fonda un gruppo sotto il monicker Centers che dopo un breve periodo verrà trasformato in At Vance. Nel 2007 la band teutonica giunge al suo settimo prodotto in studio, chiamato per l'appunto VII, che presenta l'ennesimo cambio di line-up in quanto il cantante Rick Altzi (Treasure Land) ha rimpiazzato il vocalist Mats Leven, ex ugula mailmsteeniana, con il quale la band ha composto i precedenti studio platter The Evil in You del 2003 e Chained del 2005. Nonostante il cambio della voce, lo stile non sembra aver subito particolari sconvolgimenti, e il gruppo perpetua la sua vena compositiva in un mix di power/melodic metal con spunti heavy e hard rock, ricordando in certi casi i ben noti Masterplan e Stratovarius.
Il disco si presenta in modo più che soddisfacente: Breaking The Night è un pezzo power metal melodico classicheggiante, smussato dal nuovo vocalist Rick Altzi, accompagnato in modo deciso ma allo stesso tempo dolce dal chitarrista e leader del gruppo Olaf Lenk. La melodia assume rilievo ancora maggiore nel pezzo successivo Shiver, che ad un'intro sinfoneggiante segue una parte più decisa e ritmata restando tuttavia all'interno del melodic metal propriamente detto, con un piccolo spunto gothic. La voce, pulita e imponente, non fa una grinza, convincendo per tutta la durata della track, mentre in Could As Ice assume una sonorità molto più stratovariusiana, come il resto del sound, tuttavia personalizzandosi in maniera interessante. Stesso discorso per Victory. Insomma, fino ad adesso ci troviamo di fronte ad un bel lavoro, non originalissimo, ma sviluppato in maniera molto "personale".
La seconda parte del cd risulta essere invece piuttosto controversa; le due tracks centrali non sono dotate della stessa energia e carisma delle precedenti, in quanto Friendly Fire appare tremendamente lenta e priva di un anima propria, come d'altro canto la veloce Golden Leaves. Pezzi ben elaborati nulla da dire, ma un pizzico di emozione non guasterebbe certo. Troppo scontata e ripetitiva è Shine, che non aggiunge nulla di nuovo al prodotto, mentre vera e propria rivelazione risulta essere Answer Me, con il group leader Olaf Lenk che ci regala un intro dal sapore rock knopfleriano, per poi evolversi dolcemente tornando negli standard sounds della band tedesca, strizzando sempre l'occhio ad un'atmosfera rocckeggiante d'altri tempi. Segue la breve Truth, il pezzo più "cattivo" dell'intero platter e, per chiudere in bellezza, la power ballad Lost In Your Love.
Un viaggio piacevole nell'universo del power tedesco: le idee sembrano ottime, e gli At Vance sfornano dalle loro fucine un album che potrebbe non passare inosservato. Tuttavia è emersa una certa incostanza nella stesura delle traccie, in quanto ad alcune, perfette sotto ogni punto di vista, ne seguono una minoranza che potrebbero far storcere il naso; nulla di abominevole, sia chiaro.