Voto: 
8.1 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Etichetta: 
Victory Records/Venus
Anno: 
2007
Line-Up: 

- wiL Francis - voce
- Angel Ibarra - chitarra
- Jake Wambold - chitarra
- Nick Wiggins - basso
- Jake Davison - batteria

Guests:
- Efrem Schultz - voce nella ottava traccia

Tracklist: 

1. The Opening Departure (01:58)
2. She Will Love You (04:16)
3. Teenage Queen (03:24)
4. Hurt Me (03:24)
5. One Love (03:25)
6. Moment (03:44)
7. Darkness (03:49)
8. Son Of Lies (03:20)
9. Believe (03:07)
10. Bliss (03:18)
11. The Sky Is Falling (03:06)

Aiden

Conviction

Gli Aiden erano, fino a ieri, lo stereotipo perfetto del gruppo Emo: look curato (e tuttavia osceno), sonorità ruffiane, cantato mieloso con qualche spunto Screamo Pop, che non guasta mai. Non a caso, erano (e forse sono ancora oggi) uno dei gruppi più discussi all’interno della scena Emo Rock statunitense. Nati Seattle nel 2003, gli Aiden sono passati alla ribalta grazie al loro secondo full lenght Nightmare Anatomy, prodotto ed ottimamente pubblicizzato dall’abile Victory Records. Proprio la Victory decise poi di ristampare, rinnovando artwork e poco altro, Our Gangs Dark Oath, grintoso esordio del gruppo nordamericano. Seguì la pubblicazione di Rain In Hell, EP ricco di contenuti uscito in concomitanza con la festività di Halloween. Rain In Hell, come detto a suo tempo in sede di recensione, aprì qualche spiraglio sul futuro degli Aiden, apparsi allora come un complesso più maturo e consapevole di sé stesso rispetto ai due precedenti studio album. L’attesa nei confronti del nuovo lavoro targato Aiden fu quindi lunga ed insostenibile, non soltanto per i fedelissimi della band, ma anche e soprattutto per chi ha sempre guardato con occhio diffidente, senza comunque criticare ingiustamente, il gruppo di Seattle. In effetti Conviction non è il disco che ci si aspettava, vediamo insieme perché…

Introdotto da un artwork molto suggestivo e particolare, Conviction prosegue sulla scia dell’EP Rain In Hell. Come temuto da molti fan, il gruppo ha infatti optato per una virata stilistica senza mezze misure. Gli Aiden di Conviction, pur continuando a proporre un Rock emozionale, sono lontani dal classico Emo - Screamo Pop di Our Gangs Dark Oath e Nightmare Anatomy, arrivando addirittura ad adottare soluzioni vicine all’Alternative. Spariscono innanzitutto le parti più movimentate, con tanto di abbandono del cantato sporco. L’unico capitolo dove persistono ancora alcune reminiscenze del vecchio sound è Son Of Lies, guarda caso proprio il brano in cui presta la sua voce l’eclettico Efrem Schultz dei Death By Stereo. Son Of Lies si rivela quindi un ibrido fra i nuovi Aiden ed i vecchi, con l’aggiunta di qualche influsso Hardcore dovuto alla presenza dell’ospite dietro al microfono. Continuando a parlare di stile vocale, il singer del gruppo William Francis sembra aver finalmente ripudiato i cliché del genere, maturando un cantato più riflessivo e personale. Si tratta di un altro elemento a favore di Conviction, album che, pur accontentando le esigenze dei fan, non dovrebbe deludere nemmeno i semplici curiosi.

Un aspetto che invece lega Conviction alla tradizione Emo è il drumming, praticamente identico ai due precedenti album del gruppo. Non trattandosi forse di una normale scelta stilistica, Jake Davison dà dimostrazione di non essere proprio abilissimo dietro le pelli, risultando assai monotono e penalizzando di conseguenza l’intero disco. Basta dare un ascolto alla sognante She Will Love You per accorgersi di quanto le parti di batteria influiscano negativamente sulle sonorità del brano, specie nelle frazioni meno ponderate. Le atmosfere dello stesso Conviction ne escono indebolite, perdendo gran parte di quel fascino plasmato da chitarre e voce. Nonostante l’incognita del drumming, l’emozionalità di Conviction appare più vera e decisamente meno plastica rispetto all’osannato Nightmare Anatomy, album senz’altro valido, ma poverissimo di estro ed autenticità. Sebbene il platter non offra dei testi particolarmente interessanti (quasi vergognoso quello di Teenage Queen), Conviction presenta un songwriting più maturo ed apprezzabile rispetto ai vecchi lavori del gruppo. Se l’introduttiva The Opening Departure e Hurt Me sembrano ricalcare sentieri battuti in passato, è nella parte finale che Conviction dà il meglio di sé, offrendo una serie di pezzi davvero inaspettati. Believe, Biss e The Sky Is Falling mostrano gli Aiden da una prospettiva più intimista, malinconica. Diverse, ma non meno convincenti Moment e Darkness, mentre la hit One Love (ottimo il suo assolo di chitarra) rappresenta forse al meglio la fusione tra i diversi volti dell’album.

Conviction ci consegna un gruppo mutato, cresciuto, finalmente libero da stilemi rigidi e poco proficui. Dopo Nightmare Anatomy la carriera degli Aiden sembrava già finita, del resto non avrebbe potuto offrire più nulla di interessante. E invece la band di Seattle ha stupito tutti, pubblicando un album insperato, raffinato, diverso. Pare che molti non abbiano apprezzato la svolta, attribuendo a Conviction critiche sinceramente senza senso. Noi, al contrario, non possiamo che ammirare il coraggio degli Aiden, attribuendo al loro ultimo lavoro discografico un voto meritatissimo.

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