- Andrew Violence . basso
- Nick Donati - chitarra
- Fra - voce
- The True - chitarra, voce
- George - batteria
1. Up To U
2. My Shelter
3. Shadows
4. Back To Life
5. Inner Words
6. Burnin Forever
7. No More Answers
8. Black Stone
9. Texas Queen
10. Away
11. In The Rain
12. Just A Song
Never Enough
I The Pythons, che già avevano colpito positivamente con due demoCD (In The Rain del 2001 e Four Stones del 2003) e live show decisamente professionali ed avvincenti riescono finalmente, grazie alla Valery Records, ad arrivare sui banconi dei negozi musicali con il proprio debutto.
La musica composta dai musicisti milanesi si fa forte di una tradizione di hard rock melodico (a tratti melenso) di derivazione americana, primo epigono fra tutti il grande Bon Jovi.
A una matrice di questo tipo, che si concentra sulla confezione di refrain veloci da memorizzare e di impatto sicuro i nostri aggiungono un pizzico di riffing moderno alla Nickelback; il risultato è un album come Never Enough, che riflette chiaramente il tentativo di scrivere dodici differenti singoli apripista e nessun riempitivo.
In questa volontà o, diciamo, “ricerca”, i nostri ricordano maggiormente le band di tradizione europea come gli svizzeri Gotthard o i tedeschi Bonfire, che hanno la cura di creare ogni singolo brano come potenziale apripista del CD.
I pezzi hanno tutti, come detto, un buon mordente, a partire dall’opener Up To U, perfetto brano d’apertura, moderno, con un refrain che si incolla subito in testa.
Altri brani di sapore meno anni ’80 e più vicini al gusto Hard Rock attuale sono le bellissime Back To Life e Away, in cui compare anche la linea vocale oscura e roca dell’ospite Aldebran, singer dei Bloody Mary (presente anche nelle backing vocals della più strong Burnin’ Fever).
Un brano che rappresenta invece una sorta di tributo alla musica di Bon Jovi ed affini è Texas Queen, che a tratti ricorda alcuni dei singoli più famosi della star statunitense.
Sono ottimi anche i momenti più zuccherosi legati a song come No More Answers o l’acustica Just A Song (che ricorda alcune cose degli Extreme), ballad dolci e malinconiche, ma non stucchevole.
Nessuno dei musicisti coinvolti nella band emerge per particolari abilità virtuosistiche; tutti i musicisti contribuiscono a creare la “miscela” che rende vincente il sound dei The Pythons, gruppo italiano che potrà ridar vita a questo genere anche in terra italica. Chi ama il genere è vivamente consigliato a far proprio questo bel disco di Hard Rock melodico e coinvolgente.