- Glenn Danzig - voce
CD 1
1. Pain Is Like An Animal (03:43)
2. When Death Had No Name (05:31)
3. Angel Of The Seventh Dawn (04:37)
4. You Should Be Dying (04:20)
5. Cold, Cold Rain (04:30)
6. Buick McKane (04:20)
7. When Death Had No Name (1992) (05:19)
8. Satan's Crucifiction (03:44)
9. The Mandrake's Cry (03:18)
10. White Devil Rise (04:45)
11. Come To Silver (Acoustic Version) (03:21)
12. Deep (03:49)
13. Warlok (04:03)
CD 2
1. Lick The Blood Off My Hands (04:36)
2. Crawl Across Your Killing Floor (06:50)
3. I Know Your Lie (03:45)
4. Caught In My Eye (04:14)
5. Cat People (05:28)
6. Bound By Blood (05:26)
7. Who Claims The Soulless (03:35)
8. Malefical (04:51)
9. Soul Eater (03:43)
10. Dying Seraph (05:22)
11. Lady Lucifera (03:49)
12. Underbelly Of The Beast (04:06)
13. Unspeakable (Shango Mix) (03:55)
The Lost Tracks Of Danzig
Con una carriera a dir poco spettacolare alle spalle, Glenn Danzig ha già ampiamente dimostrato di essere un grandissimo cantante ed artista, spesso discusso e talvolta persino odiato, senza motivo, da alcuni invidiosi. Forza creativa dei leggendari Misfits prima, ideatore e leader assoluto degli altrettanto seminali Samhain poi, il singer di origini italiane ha trovato modo di esprimere tutta la propria personalità nei suoi Danzig, band nata quasi per volere del produttore americano Rick Rubin. Nonostante un passato essenzialmente basato sul Punk Rock ed i suoi derivati, i Danzig sono riusciti, nel corso degli anni, a sviluppare un sound duro e metallico, sul quale s’impone sempre, neanche a dirlo, la mitica voce di Glenn. Dopo tanti anni di carriera e numerosi studio album, fra cui resta immortale l’esordio, i Danzig decidono di prendersi una breve pausa e di dare alle stampe The Lost Tracks Of Danzig, raccolta di materiale inedito collezionato dalla band americana durante gli anni.
Quella di The Lost Tracks Of Danzig è una storia travagliata: nata come idea addirittura nel 1999, l’antologia non vide mai luce a causa di impegni ed altri progetti del mastermind Glenn. Nell’estate 2006 la compilation inizia finalmente a prendere forma, ma deve passare un altro anno prima che The Lost Tracks Of Danzig finisca sugli scaffali dei negozi. L’attesa pare non essere stata vana a giudicare dall’elegante confezione del disco, confezione impreziosita dall’oscura copertina ad opera dello specialista Simon Bisley. Il cofanetto contiene ben due dischi, per un totale di quasi due ore di musica. Le ventitré tracce di The Lost Tracks Of Danzig risalgono a periodi differenti della carriera del combo statunitense: si va dalle prime sessioni di registrazione datate 1987 e 1988 al 2004, anno di uscita del recente Circle Of Snakes.
Simili dischi vengono talvolta pubblicati in seguito ad una mera pianificazione commerciale e non è detto che nel caso dei Danzig non sia accaduto esattamente questo. Tuttavia il materiale offerto da The Lost Tracks Of Danzig è di qualità davvero alta e sarebbe stato un vero peccato non poterlo ascoltare. Alcuni brani, come l’apripista Pain Is Like An Animal, mostrano i Danzig da una prospettiva Hard Rock, al contrario di When Death Had No Name, più orientata verso un sound lento e decadente in stile Black Sabbath. When Death Had No Name compare nella compilation in ben due versioni, la prima risalente alle sessioni di Danzig II: Lucifuge, la seconda datata invece 1992. Altre canzoni estremamente interessanti del primo disco sono la messianica You Should Be Dying e le malinconiche Cold, Cold Rain e Come To Silver (proposta qui in versione acustica). Da non perdere, stavolta all’interno del secondo CD, sono inoltre Crawl Across Your Killing Floor e Bound By Blood, oltre alle singolari cover di Caught In My Eye (The Germs) e Cat People (David Bowie). Mentre una discreta varietà stilistica caratterizza l’intero lavoro, lo stesso non si può dire della produzione, che da parte sua soffre spesso il peso degli anni. Poco male: l’opera non perde certo il suo fascino né tanto meno le singole canzoni risultano impoverite.
Con questa uscita, i Danzig sono riusciti ad accontentare un po’ tutti: dagli appassionati che volevano metter mano su materiale inedito a quelli che invece erano rimasti abbastanza delusi dagli ultimi capitoli discografici di Glenn e soci. In linea generale, comunque, ogni appassionato di Hard & Heavy che si rispetti dovrebbe dare un ascolto a The Lost Tracks Of Danzig, raccolta che fa quindi ben sperare sul futuro del carismatico singer statunitense.