- Leviathan - voce
- Heiko "Darkman" Mueller - chitarra
- Black Abyss - basso
- Asmon - batteria
- Sus - tastiera
1. Arrival
2. The Return of the Four Horsemen
3. Baptized by Black Blood
4. Marduk
5. Crusade
6. Eminenz
7. Sentenced to walk in Endless Night
8. Infernal Majesty
Eminenz
Gli Eminenz, band di origini black metal formata nel 1989 in Germania, pubblicano la loro prima demo Stayer Of My Daughter nel 1990; il gruppo dà poi alla luce il primo full-lenght, Exorial, nel 1994, ed è invece nel 1996, che con Anti-Genesis (On The 8th Day I Destroy Godcreation) la band raggiunge il suo punto massimo.
Oltre ad avere alle spalle una lunga carriera, il gruppo tedesco è ricordato in particolare per aver supportato nell’autunno del 1990, nello storico Live In Liepzig, i leggendari Mayhem, con ancora la vecchia formazione che comprendeva Dead ed Euronymous. Non si deve inoltre dimenticare il supporto nel 1992 agli altrettanto storici Carcass.
Dopo un inizio di puro Black/Death metal, questo sesto full-lenght omonimo presenta un Black molto particolare e ricercato, con venature Viking e sinfoniche; Eminenz inizia con un intro di tastiere molto evocativo ed in pieno stile Black melodico, per poi aprire la traccia The Return Of The Four Horseman, forse la più coinvolgente dell’album. Le sonorità sono appunto più vicine al Viking che al Black, a partire dalla voce, molto simile a quella di Jari Mäenpää, ex voce degli Ensiferum e tutt’ora cantante nei Wintersun. Altro particolare in classico stile Viking/Black sono le epiche ritmiche e i riff delle chitarre, che ricordano parecchio gli inglesi Forefather.
Rilevante è anche l’utilizzo delle tastiere, anch’esso epico e “corale”. che conferisce una giusta dose di melodia al tutto. Si prosegue con Baptized By Black Blood, altro pezzo molto carismatico e potente, ma sempre piuttosto lontano dai classici canoni Black Metal, e sempre vicino a sonorità Viking o addirittura Death melodico.
A giustificare la classificazione della band in Black Metal però contribuiscono sicuramente i testi e le tematiche, tipiche del genere, con riferimenti anticristiani fino ad arrivare al satanismo.
La quarta Marduk, avviata da un intro di tastiere, è accompagnata da riff potenti ed epici, mentre Crusade si colloca sulla stessa linea delle precedenti; è inoltre possibile notare un uso piuttosto ripetitivo di riff e linee vocali, che possono far assomigliare un po’ troppo le canzoni tra loro.
Fortuna che con Infernal Majesty, introdotta dalla strumentale Sentenced To Walk In Endless Night, le atmosfere cambiano, diventando più melodiche e battagliere: gli assoli di chitarra, le parti vocali sono in perfetto stile Death melodico/Viking, e le melodie chiudono in modo più che degno l’album.
Pecca abbastanza rilevante però, si dimostra la durata del lavoro, che raggiunge appena i 35 minuti: le capacità di certo non mancano, e nemmeno l’esperienza di una band che ha lavorato a lungo nella scena e che si è sempre fatta valere, nonostante la scarsa popolarità.
In conclusione Eminenz è sicuramente un buon album, nulla di eccelso, ma capace di attirare al punto giusto l’attenzione dell’ascoltatore e di non deluderlo.