- Jay Forrest- voce
- Joshua Brigham - chitarra
- Dustin Nadler - chitarra
- Mike Tyson - basso
- Jason Trabue - batteria
1. Rx Contender The Pretender (04:40)
2. Swamp Kittens (05:14)
3. Cubic Zirconias Are Forever (04:00)
4. I Can Do This On An Island (01:17)
5. Secondhand Surgery (04:30)
6. Vacation/Add/Vacation! (03:41)
7. Magnetic North (01:54)
8. East of 1989; Battle Of The Bay (04:35)
9. Bird Flu (04:21)
10. The Canon (01:02)
11. Devil's Concubine (04:53)
12. Head General Hospital (05:58)
13. Paisley (06:24)
Magnetic North
Gli Hopesfall sono diventati una delle formazioni più celebri in casa Trustkill, anche grazie alla loro assidua e costante attività live che si svolge ormai dal 1998, quando la band esibiva un Post Hardcore abbastanza innovativo e non banale. Considerati poi come uno degli esponenti principali della corrente Hardcore-Alternative cristiana, gli Hopesfall si sono fatti gradualmente strada, giungendo infine nel 2007 con la pubblicazione del quarto album di studio, Magnetic North: il timbro è notevolmente mutato dal primo The Fraility Of Words, perché gli Hopesfall si sono conformati alla scena alternative, avvicinandosi allo stile dei rinnovati Deftones.
L’album non si presenta da subito in modo convincente, poiché Rx Contender The Pretender è amorfa ed insapore, tutta incentrata su temi melodici che si ripetono senza conferire originalità alla composizione. Si cerca di ricalcare invano il sound dei Deftones, pervenendo ad un tono troppo disteso e melodico, completamente privo di mordente. Solo proseguendo nell’ascolto si potrà gustare la vera anima degli Hopesfall, quella incentrata sulla proposizione di sezioni sommesse e delicate, sebbene alquanto commerciali nel loro approccio. Lo stesso discorso può essere effettuato per la coinvolgente Secondhand Surgery, carica di melodia nei cori e nel tono vocale del cantante Jay Forrest, o per Vacation/Add/Vacation!, dal gusto alternativo e meditativo. Più si procede, più ci si imbatte in canzoni valide e non scarse come l’opener o la seconda Swamp Kittens: basti accostarsi all’eccezionale Bird Flu, che conserva una matrice Oceansize di grande effetto, per comprendere quale sia il bagaglio d’idee degli Hopesfall. Finalmente emergono anche le parti più incisive con l’undicesima Devil’s Concubine, in cui la voce si fa anche filtrata a tratti ed in cui si verifica una perfetta coesistenza tra atmosfere clean ed aperture distorte.
In definitiva Magnetic North è un album che presenta alti e bassi e che fa scoprire il sound reale dei nuovi Hopesfall troppo tardi, rimanendo in un’aura di mediocrità in innumerevoli episodi. Non si nasconde l’impatto commerciale che la musica del gruppo statunitense ha acquisito in questi ultimi anni, come testimonia l’intervallo I Can Do This On An Island, ma il risultato almeno è discreto pur non facendo gridare al capolavoro. Si spera però che gli Hoepsfall ritornino a proporre un genere personale come in passato, senza lasciarsi influenzare troppo dal meritato successo ottenuto da altri acts come i Deftones, gli A Perfect Circle o gli Oceansize.