Voto: 
9.5 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Some Bizzare
Anno: 
1983
Line-Up: 

- Blixa Bargeld – Voce, Chitarra, Percussioni
- F.M. Einheit – Percussioni
- N.U. Unruh – Percussioni, Batteria
- Mark Chung – Basso
- Alexander Hacke – Chitarra

Tracklist: 


1. Vanadium-I-Ching (4:54)
2. Hospitalistische Kinder/Engel Der Vernichtung (5:09)
3. Abfackeln! (3:32)
4. Neun Arme (2:34)
5. Herde (1:24)
6. Merle (Die Elektrik) (2:20)
7. Zeichnungen Des Patienten O.T. (3:23)
8. Finger Und Zähne (0:17)
9. Falschgeld (2:42)
10. Styropor (2:24)
11. Armenia (4:57)
12. Die Genaue Zeit (7:06)

Einstürzende Neubauten

Zeichnungen des Patienten O.T.

A due anni dallo spiazzante e traumatizzante debutto “Kollaps” , Blixa Bargeld e i suoi fedeli compagni tornarono sulle scene, oramai con una line-up solida quanto le loro idee: ciò che era nato come appendice musicale di un collettivo artistico dadaista si era oramai trasformato in una band a tutti gli effetti, una band sorprendentemente matura e inguaribilmente schizoide, dotata del coraggio e della genialità necessarie per buttarsi a capofitto nell’avanguardia musicale del periodo e riemergerne vittoriosamente come una delle entità artistiche più originali di quell’era, grazie alla loro personalissima ricerca sonora che univa le ultime trovate della nascente scena Industrial agli esperimenti sonori di musica concreta, minimalista e atonale dei compositori d’avanguardia dei decenni precedenti.
E’ il 1983 quando il quintetto berlinese pubblica il proprio capolavoro “Zeichnungen des Patienten O. T.”, ideale compendio di tutto quanto la band stava sperimentando in quel periodo: se è vero che altri documenti sonori di quell’era, come il già citato “Kollaps” o il primo, interessante capitolo della raccolta “Strategies Against Architecture”, possono testimoniare la freschezza delle idee di quegli Einstürzende Neubauten, è altrettanto vero che è proprio con “Zeichnungen des Patienten O. T.” che la proposta dei tedeschi assurge ad essere qualcosa di più che un ‘semplice’ disco di musica: Bargeld, Unruh, Einheit, Chung e Hacke sconvolgono le regole inscenando un gigantesco dramma a sfondo psicologico, del quale peraltro è difficile discernere il filo logico; indizio di tutto ciò è la scelta del titolo, in quanto ‘I disegni del paziente O.T.’ è un riferimento alle pitture di un artista schizofrenico austriaco, Oswald Tschirtner (peraltro morto poco tempo fa, in Maggio), e riesce a toccare contemporaneamente arte visiva, musica, e indagine freudiana, sintetizzando in tal modo la proposta dei giovani tedeschi.

“Zeichnungen des Patienten O. T” è il collante che lega il primo quinquennio di lavoro degli Einstürzende Neubauten: esso è l’anello di congiunzione tra gli assordanti, sfibranti, stridenti frammenti rumoristi di “Kollaps” e le travolgenti ‘canzoni’ di “Halber Mensch”, già dotate di ritmi tumultuosi e vere strutture: “Zeichnungen...” non solo amplia il quadro abbozzato da “Kollaps”, esaltando ulteriormente le sue sperimentazioni, ma improvvisa anche nuove pennellate sul tema, anticipando le soluzioni di “Halber Mensch”. Ci si troverà quindi ad affrontare schegge sonore dotate, rispetto al passato, di maggiore senso musicale e più completa correlazione tra rumore e melodia; tuttavia, questo disco conserva la libertà di composizione dei primissimi Einstürzende Neubauten, e non cede il passo ad alcuna semplificazione per quanto riguarda la facilità d’ascolto e l’asprezza delle atmosfere.

I selvaggi concerti per cocci metallici, vetri infranti, seghe e trapani martellanti rimangono i protagonisti, poiché F.M. Einheit e N.U. Unruh non perdono il vizio di utilizzare come fonte sonora qualsiasi oggetto sufficientemente rumoroso capiti loro sott’occhio – logica conseguenza di ciò è il caos ritmico di “Abfackeln!”, in cui i suoni delle percussioni ‘fatte in casa’ dei due innovatori tedeschi emergono prepotentemente sopra gli impulsi monotematici del basso e le urla isteriche e disarticolate di un Blixa a metà fra l’indemoniato e il maniacale; altrettanto sconvolgente, sebbene più rarefatta, è l’atmosfera della traccia precedente, divisa in due sezioni: la prima, “Hospitalistische Kinder”, è aperta da un monologo canticchiato da un bambino, mentre la seconda, “Engel Der Vernichtung”, ha il proprio apice in un poderoso impeto corale, tanto violento e ossessionante da esser degno dei peggiori incubi notturni.
Dalla quarta traccia in poi si scivola nell’abisso sempre più velocemente, attraverso brani progressivamente più corti ed ambientali (fa eccezione, fra essi, la feroce ma coinvolgente title-track, esempio lampante di perfetta coniugazione di ritmo e rumore), dirigendosi verso il momento più inquietante, sintetico e simbolico del disco: è “Finger und Zahne”, pochi secondi in cui udiamo solo il rumore di denti che triturano ossa, suoni così crudi da provocare un vero shock – superato questo scoglio, i tempi ricominciano ad allungarsi, partendo dai due minuti e mezzo della dilatata “Falschgeld” per arrivare ai sette della conclusiva “Die Genaue Zeit”, caratterizzata da echi ambientali alla Throbbing Gristle, dalle declamazioni recitate di Blixa e da un sottofondo non assordante, bensì sotterraneo e corrosivo.
In mezzo alle ultime due tracce citate, però, c’è ancora posto per un paio di capitoli, fra i più ispirati del disco: il primo di essi è “Styropor”, in cui lacerazioni stridenti annunciano un brano caratterizzato da un tessuto ritmico esaltante, quasi esotico, di gran pregio, tanto trascinante da poter quasi esser ballato: è l’ennesimo miracolo di Einheit, Chung e Unruh, capaci di evocare spettri tribali con il loro genio. L’altro brano è universalmente riconosciuto come uno degli esperimenti più significativi tentati dagli Einstürzende Neubauten: “Armenia”, sconvolgente e toccante capolavoro, porta a contatto una melodia popolare d’origine caucasica, tremendamente mesta e dolorosa, con i soffocati contorcimenti vocali di Blixa e gli angoscianti ritratti espressionisti dell’Industrial: che la s’intenda come testimonianza di un efferato genocidio o come descrizione di un mondo che rovina su sé stesso ed implode, “Armenia” resta un quadro dai colori crudelmente vividi e intensi, in cui le espressioni deformate delle vittime della decadenza della civiltà paiono terrificanti, amari ghigni cadaverici, che fluttuano assenti sulle rovine e i ruderi di una società colpevole della propria autodistruzione – pochi, pochissimi altri brani sono riusciti ad evocare scenari così apocalittici e disturbanti con la stessa, orrendamente nitida chiarezza.

Il debito che la musica industriale d’avanguardia ha nei confronti di “Zeichnungen des Patienten O. T” è enorme, ma a rendere il secondo album degli Einstürzende Neubauten un capitolo fondamentale della storia dell’Industrial non è solo il suo essere un concentrato di perfezione ed innovazione, ma anche la sua capacità di riuscire a suonare, ancor oggi, terribilmente attuale e moderno: quasi venticinque anni dopo, gli schizzi del paziente O.T., nella versione riveduta e corretta dal quintetto berlinese, rimangono incredibilmente al passo coi tempi. E forse è il caso di preoccuparsene...

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente