- Alex Varkatzas - voce
- Dan Jacobs - chitarra
- Travis Miguel - chitarra
- Marc McKnight - basso
- Brandon Saller - batteria e voce
1. Lip Gloss And Black (05:04)
2. Ain't Love Grand (03:43)
3. Living Each Day Like You're Already Dead (02:45)
4. A Song For The Optimists (04:39)
5. Deanne The Arsonist (03:41)
6. Tulips Are Better (03:32)
7. Someone's Standing On My Chest (04:09)
8. Bleeding Mascara (02:26)
9. Right Side Of The Bed (03:42)
10. You Eclipsed By Me (03:38)
11. The Crimson (04:01)
12. Demonology And Heartache (03:42)
13. My Sanity On The Funeral Pyre (03:40)
14. Creature (02:59)
15. Untitled Finale (05:17)
16. Ex's And Oh's (03:31)
17. Shameful (03:29)
18. The Theft (03:58)
The Best Of
Originari di Orange County (California), gli Atreyu hanno da sempre spaccato in due il pubblico: da un lato che li reputa un gruppo semplicemente fenomenale, dall’altro chi invece non li considera proprio, vedendo in loro l’ennesimo progetto costruito a tavolino e nulla più. Incuranti delle critiche e delle accuse, gli Atreyu continuano la propria ascesa al successo, un’ascesa che non sembra assolutamente intenzionata a fermarsi con il passare degli anni. Attivi dal lontano 1998, gli Atreyu hanno ormai raggiunto una posizione di grande rilievo all’interno del panorama Emo - Metalcore mondiale, grazie soprattutto a due dischi, The Curse e A Death-Grip On Yesterday, che hanno entrambi scalato le classifiche degli album più venduti gli States. Oltre alle discrete qualità artistiche del combo nordamericano, è stato il lavoro svolto dalla Victory Records a portare in alto il nome degli Atreyu, anche se negli ultimi mesi i rapporti fra le parti sono degenerati a tal punto da costringere i ragazzi di Orange County ad accasarsi presso la Hollywood Records (etichetta di proprietà della Disney per cui incidono, fra gli altri, Jesse McCartney e Hilary Duff). Prima di lasciarsi scappare i propri beniamini, però, la Victory ha deciso bene di lanciare sul mercato questa fantomatica raccolta, intitolata semplicemente The Best Of.
Fin dalla copertina si può capire con che razza di prodotto abbiamo a che fare. Quella che in realtà è una mera operazione commerciale viene comunque spacciata per una preziosa raccolta di materiale audio e video targato Atreyu. In effetti le tracce contenute in The Best Of sono ben diciotto, per un totale di oltre un’ora di musica. Peccato che si tratti di materiale di qualità discutibile e per giunta facilmente reperibile sul mercato. Sì, perché The Best Of risulta soltanto un semplice mix dei tre full lenght pubblicati finora dagli Atreyu. E in più cosa offre? Essenzialmente qualche videoclip musicale ed un promo CD contenente materiale prodotto dalla Victory. Davvero troppo poco per attirare l’attenzione di possibili acquirenti. Chiunque fosse interessato, anche solo minimamente, a conoscere gli Atreyu può spendere tranquillamente qualche euro in più e portarsi a casa la discografia completa, piuttosto che buttare via i propri risparmi finanziando una simile truffa.
Il disco ripercorre la carriera del combo americano dal frizzante Suicide Notes And Butterfly Kisses (disco di per sé onesto e senza troppe pretese) fino all’osannato A Death-Grip On Yesterday, passando naturalmente per The Curse, ritenuto da molti il miglior tassello di questa trilogia discografica. Musicalmente parlando gli Atreyu non sono certo un gruppo fenomenale. Nonostante questo, alcuni brani possiedono tutte le carte in regola per essere considerati freschi e spumeggianti. Ne sono un esempio i capitoli migliori di The Best Of: Lip Gloss And Black, Ain't Love Grand, Right Side Of The Bed, The Crimson e Ex's And Oh's. Ad ogni modo tre full lenght non possono giustificare la pubblicazione di un’antologia, antologia giunta fra l’altro quando gli Atreyu erano sul punto di lasciare l’etichetta americana (da cui si sono allontananti prematuramente, ricordiamo, anche Taking Back Sunday e Thursday).
The Best Of è un disco totalmente inutile, privo di una reale funzione ed accompagnato dalla peggior copertina vista negli ultimi tempi. La Victory Records dovrebbe vergognarsi di queste pubblicazioni e cogliere l’occasione per riflettere accuratamente sul proprio operato. Gli Atreyu, dal canto loro, non andranno certamente lontano senza l’apporto di mamma Victory, etichetta a cui devono tutto o quasi. Questo The Best Of? Da evitare come la peste.