- Winston McCall - voce
- Jeff Ling - chitarra
- Luke Kilpatrick - chitarra
- Ben Gordon - batteria
- Jia O'Connor - basso
1. Gimme A D (03:31)
2. Anasasis (Xenophontis) (03:31)
3. Pandora (03:58)
4. Romance is Dead (05:17)
5. Guns for Show, Knives for a Pro (02:44)
6. Blackout (02:43)
7. Picture Perfect, Pathetic (02:43)
8. It's Hard to Speak Without a Tongue (04:16)
9. Mutiny (03:13)
10. Smoke 'Em If Ya Got 'Em (03:40)
11. A Cold Day in Hell (04:01)
Killing With A Smile
La scena Metalcore si muove anche in Australia, dove i Parkway Drive sono diventati dal 2003 una delle bands principali, grazie alla loro assidua attività live e ad importanti collaborazioni internazionali: basti pensare che il debutto Killing With A Smile è stato prodotto da una personalità di spicco all’interno del panorama internazionale, come Adam Dutkiewicz dei Killswitch Engage, e che il disco ha da subito riscosso un buon successo tra i teen-agers amanti di Emo e Hardcore.
Il punto di forza è sicuramente la voce, che ricalca in molti passaggi il tono del grande Howard Jones (sempre Killswitch Engage) e che è capace di variare presentando timbri differenti e parecchio coinvolgenti. Il genere non è però così innovativo e le strutture mancano spesso di continuità, poiché i riffs si incalzano vicendevolmente, senza trovare un reale filo conduttore: Metalcore e Hardcore si intrecciano, ma non è disdegnato anche un certo approccio Emo, percepibile nella copertina come negli stacchi di chitarre clean.
Gimme a D apre il disco con un sound completamente inscrivibile nella scena Metalcore, con riff intricati che lasciano spazio alle parti cadenzate: i ponti di collegamento sono però scarni e la canzone non riesce a prendere da subito il sopravvento che i Parkway Drive si sarebbero auspicati. Più elaborata è la seconda Anasasis (Xenophontis), debitrice dei Killswitch Engage di The End Of Heartache e ricca di soluzioni travolgenti a livello vocale. La buona Pandora segue da vicino lo sviluppo della precedente, ma non aggiunge di certo nulla di nuovo rispetto alle altre bands clone del combo americano capitanato da Adam Dutkiewicz: gli stacchi clean abbelliscono notevolmente le composizioni perché si intrecciano con il lamento Hardcore onnipresente. Romance Is Dead è alquanto banale nella sua direzione, ma lascia trasparire una melodia orecchiabile e più easy-listening delle altre tracce di Killing With A Smile, mentre Guns For Show, Knives For A Pro mantiene un impatto Deathcore contorto e potente. L’album però non riesce a prendere la giusta piega e si susseguono brani abbastanza amorfi, fino al singolo Smoke ‘Em If Ya Got ‘Em, rapidissimo ed altalenante nel suo andamento. Le doti tecniche del quintetto australiano non si possono mettere in discussione, ma l’inventiva del song-writing è scadente e non all’altezza delle altre realtà significative costantemente in tour per il mondo.
Si consiglia Killing With A Smile solo a chi vuole accostarsi alle produzioni Metalcore che non sono legate alla scena americana o europea: il suono dei Parkway Drive è comunque molto orientato allo stile americano e la band sta maturando anche grazie alle innumerevoli performances a fianco di grandi nomi come Hatebreed, In Flames, Chimaira, Shadows Fall, As I Lay Dying, Bleeding Through e Alexisonfire. Si auspica quindi che il quintetto riesca a trovare nel prossimo album un proprio equilibrio giungendo alla costruzione di uno stile originale, che non sia semplice emulazione dei canoni impartiti da maestri come i Killswitch Engage.