- Karl Buechner - voce
- Erick Edwards - chitarra
- Jeddie - chitarra
- Mike LaGrow - basso
- Ethan D. Henry - batteria
1. Threads Of Life (02:24)
2. Suffer Not One (02:39)
3. The Only Martyrs (02:16)
4. Down To The Last (02:02)
5. Lift The Curse (02:54)
6. Alleviate (02:06)
7. Lilith (02:35)
8. Through The Eyes Of The Angel Of Death (02:52)
9. Born In Blood (03:09)
10. War Pigs (06:27)
Lift The Curse
Gli Earth Crisis hanno rappresentato, durante gli anni novanta, una sorta di leggenda vivente per il mondo dell’Hardcore, in particolar modo per le scene legate ad ambienti Vegan - Straight Edge. Fermezza, lealtà e rigida presa di posizione erano le parole d’ordine di un progetto tanto violento quanto encomiato da migliaia di appassionati in tutto il mondo. Ebbene, oggi le sonorità distruttive ed i testi al vetriolo degli Earth Crisis rivivono con forza e vigore nei Freya, band nata nel 2001 proprio dalle ceneri di quest’ultimi. Da sempre al fianco della Victory Records, etichetta che lanciò nel 1993 gli Earth Crisis con lo storico EP Firestorm, Karl Buechner e compagni all’apparenza preferiscono la sostanza: senza neppure un sito internet ufficiale e con un MySpace piuttosto minimale, il combo statunitense dà alle stampe Lift The Curse, album che segue di ben quattro anni il debutto discografico del gruppo.
A discapito di una copertina poco accattivante e di un booklet davvero essenziale, Lift The Curse si rivela fin da subito un autentico demolitore, musicalmente parlando. Sia ben chiaro: non c’è traccia della minima sperimentazione, nessuna novità in campo stilistico o compositivo, questa è pura e semplice rabbia sonora. Il classico Newschool degli anni novanta targato Earth Crisis viene qui arricchito da un riffing tipicamente Metal, con evidenti richiami a Pantera, Testament ed in generale al Thrash di scuola americana. Il tutto impreziosito da una sezione ritmica poderosa e dalla straordinaria prestazione vocale di Karl Buechner, senza minima ombra di dubbio uno fra i singer più trascinanti e rappresentativi in assoluto per quanto concerne l’Hardcore statunitense. Il risultato finale è Lift The Curse, un album micidiale, a tratti persino agghiacciante.
Dietro al possente muro di suoni creato dalle chitarre di Erick e Jeddie emerge il chiaro messaggio che i Freya hanno intenzione di comunicare al proprio pubblico. Liberazione animale, fine allo sfruttamento perpetrato dalla nostra società, integrità morale e fisica: sono queste le tematiche care alla band di Syracuse. Non ci sono compassione o amarezza, ma solo tanta determinazione nelle parole di Karl Buechner. Già dalle prime note dell’iniziale Threads Of Life è evidente quale sarà l’indole dell’intero disco e la successiva Suffer Not One non può che confermare, inevitabilmente, questa sensazione. I riff hanno sempre un suono duro e tagliente (basti dare un ascolto alla granitica Lift The Curse), mentre la sezione ritmica, seppur conforme alla tradizione e poco incline alle novità, svolge egregiamente il proprio compito (vedi la soffocante Born In Blood). Non mancano neppure rare aperture melodiche, come per esempio accade nella splendida Lilith, dove Karl Buechner dà ottima prova di sé anche in materia di clean vocals. La ciliegina finale non può che essere War Pigs, cover dei mitici Black Sabbath riarrangiata con una perizia ed una fermezza quasi disarmanti.
Lift The Curse non è un album adatto a tutti, non vi farà innamorare del filone musicale a cui appartiene né tanto meno appagherà coloro i quali dalla musica pretendono sempre e solo l’originalità. Il compito di Lift The Curse è unicamente quello di far sentire il proprio grido, la propria irrefrenabile rabbia. Pseudointellettuali e negligenti, siete stati avvisati: This Is The New Ethic.