- Rikard Sjöblom - voce, chitarra, tastiera, fisarmonica, percussioni
- David Zackrisson - chitarra, percussioni
- Robert Hansen - basso
- Magnus Östgren - batteria, percussioni
1. ...On The Verge Of Sanity (0:47)
2. Sunrise (7:54)
3. Afternoon Conversation (3:42)
4. And Never Know (5:59)
5. Roulette (12:07)
6. Dark Poet (3:24)
7. Harmony (7:20)
8. The Ungodly Slob (6:42)
9. Year Of The Knife (7:28)
10. Without You (2:39)
11. Same Old Song (7:51)
Sleeping In Traffic: Part One
Una delle rivelazioni del 2007 in campo Progressive Rock è rappresentata dagli svedesi Beardfish che, dopo aver pubblicato due album autoprodotti ed aver supportato in tour acts come i connazionali Paatos e Anekdoten, giungono al terzo capitolo discografico firmando un importante contratto con la tedesca Inside Out: Sleeping In Traffic: Part One è un’opera complessa, che riunisce sotto un unico sound le influenze del Progressive anni Settanta (Gentle Giant, Genesis, Camel e King Crimson su tutti), dell’Art Rock, del Folk svedese e addirittura della scuola Canterbury.
…On The Verge Of Sanity è l’introduzione di fisarmonica a Sunrise, lunga traccia in cui si compenetrano sinfonie di organi, un’eleganza sommessa da Porcupine Tree e un gusto Canterbury che si manifesta con evidenza nelle lunghe parti strumentali.
L’impressionismo di stampo Genesis e Camel permea la terza Afternoon Conversation, parecchio “inglese” nel mood acustico e negli effetti vocali proposti, mentre And Never Know risente di un feeling più diretto che non disdegna la solita componente Canterbury.
Il capolavoro del disco è comunque raffigurato dalla colossale Roulette, dove agli organi impetuosi si alternano intervalli onirici e distesi: la conclusione è forse il momento più originale di Sleeping In Traffic: Part One, perché i Beardfish danno prova di uno sperimentalismo in direzione Folk, con una splendida fisarmonica che tesse temi gradevoli, capaci di strappare un sorriso all’ascoltatore.
La ballad di pianoforte Dark Poet frenerà l’andamento del full-lenght temporaneamente e Harmony al contrario risveglierà un sentimento barocco che avvicina la band agli Emerson Lake & Palmer, pur facendo conservare un’integrità più moderna.
The Ungodly Slob è l’altra traccia sperimentale che fa risaltare positivamente Sleeping In Traffic: Part One, per la presenza di un timbro che sa congiungere passato e futuro, Progressive anni Settanta e nuovi esperimenti di carattere alternativo. Year Of The Knife pone ancora in risalto i motivi scherzosi e ridenti che hanno contraddistinto l’eccezionale Roulette, ma l’acustica Without You riconduce subito ad una dimensione più meditativa. Conclude ottimamente l’album l’undicesima Same Old Song Sunset, che si adatta perfettamente al contesto della copertina dei Beardfish, uno stilizzato surrealismo che affascina più lo si scopre nel profondo.
In definitiva, il quartetto svedese si dimostra davvero una promessa del panorama progressivo europeo, perché capace di conciliare tradizioni diverse in un’unica sonorità, a tratti coinvolgente ed a tratti intima e riflessiva. Non rimane quindi che lasciarsi trasportare sulle note di Sleeping In Traffic: Part One, confidando in un futuro in discesa per la band scandinava, dotata di una tecnica invidiabile e di un’inventiva fuori dal comune, premiata dalla preziosa firma con la Inside Out.