Voto: 
4.4 / 10
Autore: 
Manuel Reza
Genere: 
Etichetta: 
MTM Music/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

Sean Peck – Voce
Dave Garcia – Chitarra
Anthony Wayne McGinnis – Chitarra
Mike Giordano – Basso
Mike Nielsen – Batteria


Tracklist: 

1. Descension
2. Hell Destroyer
3. I Am The King
4. The Circle of Light
5. Christ Hammer
6. Born in Blood
7. Abomination
8. Innauguration
9. Rise of the Beast
10. Cremation of Care
11. Bohemiam Grove
12. Final Proclamation
13. From Death to Legend
14. Legion of Demons
15. Betrayal
16. Fall of the Angels
17. Fire and Metal
18. Beyond the Apocalypse
19. The Lords of Chaos
20. Metal Devil
21. King Diamond *bonus track*

Cage

Hell Destroyer

All'interno di un genere come il power metal, in parte costituito da persone che non ricercano una grande varietà, è molto frequente che i gruppi tendano a rimanere molto fedeli ad uno stile caratteristico e privo di grandi evoluzioni, con il rischio però di risultare ripetitivi e assolutamente identici agli altri contendenti. Ed è questo il caso dei Cage, che con Hell Destroyer non hanno fatto altro che confermare questa discutibile tendenza, risultando assai poco innovativi e neanche minimamente coinvolgenti.
I cinque componenti californiani militano nell’ambito musicale dall’ormai lontano 1992, nonostante il loro primo album pubblicato sia stato nel 1998. Hanno anche registrato un disco nel 1995, ma per ragioni ignote non fu mai pubblicato. Sono stati anche band d’apertura a molti concerti di rilievo, come Iron Maiden e Dio.

Hell Destroyer non ha le prerogative per riscuotere il successo mai ottenuto dal quintetto. Infatti, non ci sono brani significativi, ed è sufficiente l’ascolto di anche una sola traccia per carpire il contenuto dell’intera opera: stesso schema ritmico, ripetitivo fino all’ultimo minuto, stessi assoli di chitarra, un basso praticamente inesistente, e una batteria decisamente monocorde che sa solo abusare del doppio pedale. Riferendoci alla title-track, posta all’inizio, possiamo già farci un’idea di quello che ci aspetterà. La traccia successiva, I Am The King, non fa altro che modificare lievemente la melodia, e non ci si può neanche accorgere del fatto che la canzone sia diversa. Forse l’esempio più valido la può dare la traccia Legion of Demons, il brano più vario e più lungo, che tuttavia non fa altro che riassumere tutte le tonalità delle restanti canzoni. Gli intermezzi narrativi non riescono a rompere la monotonia di questo esageratamente lungo concept, costituito da ben 21 tracce (7 delle quali sono soltanto narrazione, più una bonus track). La storia narra di un viaggio che inizia dalla Crocifissione fino ad arrivare a 100 anni dopo la fine del mondo, al giorno dell’Ordine del Nuovo Mondo, cioè il giorno in cui la terra verrà invasa da lorde di demoni e il Metal Devil resusciterà. Banale tentativo di aggiungere un tono epicheggiante al complesso, anche se non guasterà ai fanatici del genere, ai quali potrebbe risultare addirittura originale.

In conclusione, è un prodotto che odora molto di già sentito, che scade nella banalità e nella ripetitività, incapace di trasmettere alcun tipo di emozione o di messaggio, e che quindi non merita l’acquisto. Musicalmente sembra solo adatto per fare l’head-banging. Se proprio volete cimentarvi nell’ascolto di questo genere, prendete in considerazione qualcosa di più classico e conosciuto, ma evitate assolutamente questo.

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