Per essere un esordio, quello dei Cute Is What We Aim For è davvero un bel colpo. Sono giovani, col ciuffo all’ultima moda (forse questo è il dato meno significativo, però) e suonano nei canoni della semplicità. Lo fanno con le loro chitarre distorte, i quattro soliti accordi, ma con inventiva e freschezza che davvero colpiscono nel segno. The Same Old Blood Rush With a New Touch è il debutto per questi quattro giovani ragazzi di New York. Un debutto fortunato, se si considera che nella prima settimana di vendita, nel luglio 2006, il disco ha venduto in America quasi 14.000 copie. Risultato non da poco, vuoi per l’attitudine della band a conquistare un pubblico fatto soprattutto di adolescenti, vuoi per le sonorità destinate a divenire colonna di un’estate. Vuoi anche per la capacità dei Cute Is What We Aim For di fare musica d’impatto con pochi, semplici elementi.

The Same Old Blood Rush With a New Touch è un disco spensierato e senza pretese, d’accordo, ma è portatore di allegria. Si consuma come una giornata in spiaggia dal mattino fino al tramonto. C’è euforia, almeno nelle iniziali Newport Leaving, There's a Class for This (singolo di lancio, parecchio coinvolgente) e Finger Twist & Split.
Sono le chitarre distorte ad emergere fin da subito, con la partecipazione di una sezione ritmica incalzante ed in certi momenti sparata a mille. E’ un Power Pop dalle tinte emozionali, quello dei Cute Is What We Aim For. Melodie semplici, giri di accordi accattivanti e una voce che, diciamolo, fa la sua porca figura sono le peculiarità più interessanti della band americana.
Anche Sweat the Battle Before the Battle Sweats You, dall’accenno Pop e con una evoluzione senza un preciso filo logico potrebbe rappresentare il pezzo che meglio descrive il quartetto capitanato dalla voce Shaant Hacikyan.

L’appetito vien mangiando, anche in questo The Same Old Blood Rush With a New Touch. Il primo momento semi-acustico è The Fourth Drink Instinct, canzone dolce e melodica con un inizio di chitarra acustica che sembra spezzare il ritmo ormai acquisito dal disco. E’ un’ottima prova, a coronamento di una prima parte davvero niente male. A dispetto, soprattutto, dei tanti clichè Emo nella forma di Power Pop ed affini.
Quindi il disco volge verso il fondo; lo fa senza incertezze di sorta, anche se pian piano la fantasia va a fare un tutt’uno con un ascolto più distaccato, come è lecito attendersi da un genere di musica come quello in analisi. Suoni fatti per muoversi, saltare e magari sfiorare un po’ sornioni il fondoschiena a qualche fanciulla abbronzata dal sole estivo. Ma non c’è nulla che faccia gridare allo scandalo. Sembra un Power Pop fatto per giovani con le magliette colorate stirate per benino e tanta voglia di divertirsi.

E’ un full-lenght forse un po’ sognatore, The Same Old Blood Rush With a New Touch, ma ci piace parecchio per l’immediatezza (da non leggersi come scontatezza) con cui si presenta all’ascolto. Una piccola nota anche per la conclusiva Teasing to Please (Left Side, Strong Side), che dopo le più insipide Lyrical Lies e Moan ci conduce in porto di nuovo.
Canzone adatta per il tramonto, dicevamo in precedenza, chiude un quadro accattivante e colorato al punto giusto da rappresentare l’immagine da riguardare a ricordo di una bella estate.
Se il buon giorno si vede dal mattino, per i Cute Is What We Aim For il futuro non potrà che essere roseo.