Undici flash, undici immagini legate indissolubilmente le une alle altre, momenti di vita e di rara intensità emotiva sono l'essenza del primo full-lenght da solista di Paolo Benvegnù. L'ex membro degli Scisma giunge ad inizio 2004 con il primo lavoro in studio, successivo all'EP Cerchi Nell'Acqua di dodici mesi prima. Piccoli Fragilissimi Film è il titolo di questa piccola gemma discografica. Un viaggio a metà tra melodie Pop, di quelle congegnate con un pizzico di genio, ed atmosfere dense di magia.
Per il fondatore degli Scisma il ritorno avviene sull'onda del (meritato) consenso: lo fa con stile e con un disco che da solo vale un biglietto da visita importante. La sua musica arriva dritta al cuore, con arrangiamenti d'impatto e liriche studiate a tavolino non senza un po' di quella sregolatezza che si richiede giocoforza a chi, come lui, intraprende la strada del cantautorato. Paolo Benvegnù ne ha la stoffa, senza dubbio. Lo dimostra a più riprese in questo Piccoli Fragilissimi Film, il cui cantato in italiano riesce ad apparire perfettamente adattabile a quanto fa da sfondo. E scusate se è poco.

E' una scena minimale, quella che il giovane fiorentino ha congegnato per questo disco. La doppietta iniziale, con Il Mare Verticale e la già nota Cerchi Nell'Acqua (faceva parte dell'omonimo, già citato EP), è già un punto di partenza importante. Benvegnù disegna quadretti che lasciano intendere il messaggio che vuole lasciare con questo Piccoli Fragilissimi Film. Si tratta piccoli episodi, spaccati di vita a metà tra il sogno e la realtà. Il tutto nell'anima Indie Pop con dolci melodie acustiche in cui il pianoforte recita un ruolo fondamentale. Suggestionabili è il pezzo che presenta probabilmente il ritmo più incalzante e i rimandi alle precedenti esperienze musicali del giovane fiorentino. Tra le altre dominano le storie tristi e infelici, come in E' Solo Un Sogno, Only For You, Quando Passa Lei.
Ma c'è anche la particolare Brucio, con un finale classicheggiante di pianoforte, che corre sul filo della malinconia "sporcato" da effetti distorti e (forse) rumori di passi in movimento e respiri affannosi, che sembrano creare una certa inquietudine nel paesaggio discreto e delicato che le note riescono a descrivere.

E' una corsa continua tra la fantasia ed un'amara realtà. Benvegnù si racconta, lo fa con una passione ed un'intimità che ci permettono di scrutarne ogni singola espressione. Piccoli Fragilissimi Film è un disco personale, magistralmente suonato, in cui la pecca (se di difetto vogliamo parlare) sta nel passaggio in secondo piano dell'anima vera e pura di Benvegnù, per lasciare spazio a virtuosismi che talvolta impreziosiscono il quadro sbiadendone però freschezza e spontaneità. E' forse una delle grandi peculiarità che Benvegnù si trascina sin dai tempi degli Scisma. C'è un po' troppo perfezionismo nel suo esser musicista a compositore. Ma c'è anche quel genio che rende questo disco un piccolo grande capolavoro di musica italiana.
Alla faccia delle tante, inutili sciocchezze che il mercato nostrano sforna anno dopo anno c'è ancora qualche antro nascosto della nostra penisola entro il quale è possibile scovare l'animo fragile ed impaurito di melodie tutte da ascoltare ed assaporare.