Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Luca Trifilio
Genere: 
Etichetta: 
MTM Music/Frontiers
Anno: 
1988
Line-Up: 

- Jeff Limbo – voce
- The Mysterious Mr. Moth - chitarra
- Pete Steiner – basso
- Flemming Rothaus – tastiera
- Bob Lance - batteria


Tracklist: 


1. Beneath Da’ Coconuts (04:34)
2. Love On The Rox (03:35)
3. Knock On Wood (02:59)
4. Lovers (04:15)
5. Dead Boy, Cold Meat (03:26)
6. Babe, You Got A Friend (04:44)
7. Lock You Up (04:26)
8. Cupid Shot Me (03:50)
9. Diamond In The Rough (03:52)
10. Send A Little Money (03:40)
 

Fate

Cruisin' For A Bruisin'

Dopo le ristampe di A Matter Of Attitude e di Scratch N’ Sniff, ecco arrivare anche quella di Cruisin’ For A Bruisin’, terzo atto della discografia dei danesi Fate, nuovamente ad opera della MTM Classix, sottoetichetta della MTM che sta recuperando diversi classici dimenticati e introvabili dell’hard rock e dell’AOR ottantiano e che a breve ristamperà anche l’omonimo debut album dei Fate. La band in questione si formò nel 1985 per iniziativa di Hank Sherman, ex chitarrista dei seminali Mercyful Fate, e nel giro di qualche anno diedero alle stampe 4 dischi prima di sciogliersi, per poi (inevitabilmente, aggiungerei) riunirsi e pubblicare un nuovo album proprio l’anno scorso. Quindi, in piena sindrome da revival, tocca oggi a questo Cruisin’ For A Bruisin’ essere sottoposto alla nostra attenzione.

Innanzitutto, va sottolineato il fatto che è il primo album che non vede la presenza all’interno della line up di Hank Sherman, sostituito da The Mysterious Mr. Moth (?!), e ciò inevitabilmente pesa sul processo di songwriting, che subisce un generale snellimento. Tuttavia l’ispirazione si mantiene su livelli più che onesti, ed i nostri tirano fuori dal cilindro alcuni pezzi indubbiamente validi, pescando a piene mani sia nella scena hard rock europea sia in quella americana, con continui riferimenti e citazioni a gente come Europe (Babe, You Got A Friend), Y&T, Van Halen (Beneath Da’ Coconuts) e Scorpions (Diamond In The Rough). Furba l’idea di riprendere Love On The Rox, uno dei classici della band già pubblicata nel primo disco, eseguita con l’ausilio della nuova produzione, nettamente migliore rispetto al passato grazie alla mano dell’esperto Simon Hannart, cui all’epoca si rivolgevano Malmsteen, Marillion e Asia. Il risultato viene quindi raggiunto, perché a fianco del classico sopraccitato, che anche stavolta fa la sua egregia figura ed emoziona come se non più che in passato, i Fate riescono a mettere insieme alcuni brani funzionali e frizzanti, come la catchy ma irresistibile Lovers, autentica hit dell’epoca. Degna di nota, inoltre, è la prestazione dietro al microfono di Jeff “Lox” Limbo, che col suo timbro marchia a fuoco l’intero disco, fornendo quella spinta necessaria ad alcuni brani che altrimenti sarebbero affondati nelle sabbie della mediocrità.

Quel che rimane, insomma, non è un disco memorabile, che risente della dipartita di Sherman e che non gode del songwriting di primo livello dei due precedenti platter. All’epoca della sua uscita fu sottoposto a forti critiche, probabilmente anche in virtù del fatto che le tastiere, eterne protagoniste della tradizione hard rock scandinava ed europea in generale, in Cruisin’ For A Bruisin’ ricoprono un ruolo secondario e non di pressoché assoluta predominanza com’era successo ad esempio in A Matter Of Attitude. Tuttavia è innegabile che 3/4 brani siano di qualche spanna superiori alla media e consentano all’intero album di risultare godibile ed a tratti piuttosto divertente, ragion per cui la valutazione finale è sensibilmente superiore alla sufficienza.

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