Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
Dragonheart/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Fabio "Thunder" - chitarra, voce
- Omar Roncalli - basso
- Attilio Coldani - batteria


Tracklist: 

1. Hawking Radiation
2. Death Rides On The Highway
3. We Die As We Dream (Alone)
4. I Wait
5. Hypnowheel Of Life
6. L
7. S.L.O.W.
8. Preacher's Dream
9. The Mad Monk
10. Voodoo Child (Slight Return)

Thunderstorm

As We Die Alone

Con il quarto album i bergamaschi Thunderstorm compiono un ulteriore passo che li pone sulla stessa traiettoria stilistica dei Trouble (nonché dei Black Sabbath anni ’70). Se con il primo disco Sad Symphony ed i due successivi i nostri hanno esplorato i territori più pesanti del doom metal classico, pescando a piene mani nel sound dei Black Sabbath (di tutta la carriera), in quello più epico dei Candlemass ed in quello lisergico dei St. Vitus con As We Die Alone Fabio “Thunder” e compagni inseriscono nel loro sound robuste dosi di rock in stile con le ultime uscite dei Trouble.
Per carità, la musica della band rimane classico doom ma è indubbio che il riffing di brani come Hawking Radiation o Death Rides On The Highway non può non far rimembrare quanto fatto negli ultimi anni d’attività dalla band statunitense.

Decisamente più profonda e toccante e se vogliamo differente dallo standard dei Thunderstom è la successiva We Die As We Dream (Alone), più lenta e meno “rock”, che evidenzia linee melodiche molto calcate e malate.
Insomma, se gli album Witchunter Tales e Faithless Soul facevano capo al sound del tipico doom anni ’80, sono i seventies a farla da padrone in quest’ultima release.
In particolare segnaliamo i brani più pesanti e oscuri come S.L.O.W. e Hypnowheel Of Life, che pongono in essere l’anima più cupa e granitica dei nostri; le track, lente ed ossessive, raggiungono vette di pesantezza che faranno la cupa gioia degli amanti di questo sound a suo modo estremo.
Ciò che colpisce è come Fabio, singer e chitarrista, riesca a modulare a piacimento la propria voce, adattandola a seconda dei momenti e passando con disinvoltura dalle fasi più pesanti ai brani più melodici come We Die As We Dream (Alone).
Si ritorna al rock “zampettante” con l’ottima The Mad Monk, che premia anche l’ottimo lavoro della potente linea ritmica di Attilio (batteria) e Omar (basso); la song si trascina fra riffoni saturi e parti acustiche di chitarra veramente avvincenti. La conclusione è lasciata ad una cover a nostro avviso forzata e non pienamente riuscita di un classico di Jimy Hendrix, ossia Voodoo Child.

Da sempre amati in Germania speriamo che con questa ennesima ottima release i Thunderstorm possano acquisire un maggior numero di fan anche in Italia. As We Die Alone ci conferma che i Thunderstorm sono una certezza in ambito compositivo ed i seguaci del doom possono andar sul sicuro su questa release, soprattutto se amano le sonorità più retrò del genere.

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