- Andy - voce, chitarra
- Sasso - basso
- Pinna - batteria
1. Lucky Toy (02:59)
2. A Bundle of Fun (02:45)
3. My Sharona (03:23)
4. Top of the World (03:37)
5. Greasy Black Hands (02:58)
6. Swimming Pool (03:12)
7. Hormonized (03:11)
8. Just Drive (03:36)
9. Hatuey (03:10)
10. Shit Faced (03:04)
11. Hormonettes (03:28)
12. Any Normal Super Hero (03:34)
Hormonized
Affermare che in Italia ci sia ancora qualcuno che fa del buon Rock ‘n Roll sembra un'eresia. Sembra, ma non lo è, perché nel panorama musicale del nostro paese ci sono i The Hormonauts, estrosa band romagnola che dopo quattro anni di attività effettiva ha sfornato nel 2006 il quarto disco della propria produzione. Hormonized è il titolo, per un lavoro colmo di creatività, di freschezza musicale e di elementi che contraddistinguono i nostri Ormonauti nella musica nazionale. Andy "MacFarlane" è voce, chitarra ed anima della band, con Sasso Battaglia al basso (tra i fondatori del gruppo) e Pinna alla batteria.
Gli ingredienti? Pochi, ma di origine controllata: estro, fantasia, voglia di divertirsi e una spruzzata di Rock ‘n Roll e Swing in salsa Rockabilly d'altri tempi. Cose che non si sentono di frequente, insomma, e che a maggior ragione ci lasciano un tantino spaesati, presi come siamo dai canoni rigidi e fin troppo austeri di certe produzioni della nostra penisola.
Ben venga allora un po' di sano divertimento, portato da questi ragazzi che hanno fatto del ritmo e dei giri di accordi classici degli anni '50 (loro interpretano le correnti americane dell'epoca come il primo Punk della storia...) un marchio di fabbrica. Hormonized è un disco pieno di tutto questo: impulsi musicali che traducono la loro irrefrenabile voglia di mettersi in gioco e di sorridere un po' con la musica.
Lo testimoniano pezzi come Top of the World oppure la spumeggiante Swimming Pool. Sembrano costruite a loro immagine e somiglianza, ecco il succo. Ma non c'è soltanto questo, in Hormonized. Sono un tantino ruffiani questi tre irriverenti nostalgici del rock alla Elvis, e lo fanno capire in più di un'occasione: Lucky Toy, per esempio, con un inizio Punk ‘n Roll. Senza dimenticare il sentito omaggio ai Clash di Joe Strummer in Shit Faced, oppure l'atmosfera da film di Hatuey. Potremmo star qui a parlarne per ore.
Non lo facciamo, perché l'ultimo full-lenght dei The Hormonauts è meglio farlo girare nel lettore, per rendersi conto di tutto ciò. Anche l'impianto scenografico, fiore all'occhiello degli Ormonauti odierni, è notevole. Il palcoscenico sembra costruito a bella posta per loro, in una scena live che deve rappresentare il vero punto di forza di una band cui lo studio di registrazione ci dà l'impressione di stare un tantino stretto.
Allora non vi resta che prenotare un biglietto per il prossimo concerto dei The Hormonauts e iniziate a saltare alle note delle loro chitarre. Vi punzecchieranno il cervello con un qualcosa che, così ben congegnato, nella nostra penisola faticherete a sentire ancora.
Certo, non tutto è oro, il loro luccicare. Ma con Hormonized questi tre ragazzi di provincia vi faranno gustare attimi di intensa esaltazione. Promosso.