Dan Telling - voce
Millins - chitarra, voce
Stu Reid - chitarra, voce
Craig Livings - basso
Malgosia Domanska - tastiera, violino
Chris Mapp - batteria
1. The Clone Icarus
2. Girl With 7 Fingers and a Bad Disease
3. Missing The Point
4. Loves Sick Disease
5. La La La Ley
6. Bitten To The Quick
7. Jack Is Back
8. Love And Death
9. Run Pig Run
10. Adam vs Eve
11. It's A Shame
Better Angels Of Our Nature
Better Angels Of Our Nature è il primo full-lenght degli inglesi Seagull Strange, sestetto praticamente sconosciuto dedito ad un alternative rock davvero particolare e suggestivo. Il gruppo si presenta all’affamato pubblico rock inglese in maniera graduale, pubblicando due EP molto interessanti che rispondono ai nomi di Think Happy Thoughts (dicembre 2004) ed Animals (Agosto 2005). Il primo fu reso disponibile soltanto per il download da Internet, mentre il secondo anche su formato “fisico”.
Nel gennaio 2007 esce, finalmente, il debut del gruppo, ovvero il già citato Better Angels Of Our Nature. Il disco raccoglie numerose impressioni positive nel Regno Unito, tanto da portare la band ad affrontare delle date live sia in Inghilterra che in Scozia. L’album dei Seagull Strange è effettivamente un lavoro discreto e ben realizzato: l’alternative inglese alla Radiohead si fonde con la psichedelia, l’indie e con un effettistica tipicamente post-rock, andando a creare un miscuglio davvero interessante.
The Clone Icarus, dopo il climax iniziale, si apre in maniera molto energetica, instaurando un ordinato e preciso dialogo tra voce e chitarra, culminante in un ritornello di facile acchitto. Il primo pezzo dell’album ci fa già presagire le potenzialità della band: la sezione ritmica e quella melodica sono in perfetta simbiosi, mentre la voce, dai toni così inglesi, è il perfetto collante per tutti gli strumenti. Andando avanti e scorrendo le tracce ci troviamo davanti diverse canzoni degne di nota. E’ impossibile rimanere impassibili alle melodie così azzeccate di Missing The Point, tessute dalla tastierista Malgosia Domanska, o dalla leggerezza di Love’s Sick Disease, quasi poetica nel suo incedere.
La La La Ley invece diverte non poco, col suo riff blueseggiante e con il suo ritornello molto coinvolgente, mentre il pezzo migliore dell’album è da ricercare in Bitten To The Quick, così colma di effetti e di fraseggi interessantissimi.
Gli altri pezzi dell’album sono comunque orecchiabilissimi, e la media qualitativa nella totalità è davvero buona: dall’irruenza indie di Jack Is Back, o di Run Pig Run, passando per la ballad It’s A Shame. Capitolo a parte è Love And Death, in quanto è probabilmente la traccia più particolare del disco, a metà tra la toccante tragedia e la spensieratezza di un amore.
Better Angels Of Our Nature è un buon album, il primo tassello nella discografia dei Seagull Strange. Il prodotto è scorrevole, orecchiabile e senza momenti di vero cedimento. La vasta gamma di influenze raccolte dal gruppo ha favorito la creazione di un disco così vario ma allo stesso tempo facile da assimilare, già dal primo ascolto.