- Porz - voce
- Lerz - chitarra
- Pastroz - chitarra
- Mat - basso
- LavaNaigra - tastiere
- Canaja - batteria
1. Pornokrator - Inno Della Gioventù Malnetta (04:43)
2. Eretico Ermetico Ermeneutico (04:57)
3. Montezuma (03:20)
4. Al Terz Inper (05:11)
5. Malleus Male Fica Rum (03:53)
6. Manfredi 2.2 (06:05)
7. Un Minuto Di Assenzio (01:49)
8. Il Mio Cranio (04:34)
9. Finale Dipartita (08:02)
Happy Days
Che il Black Metal rappresenti un universo a sé non c’è dubbio alcuno. E’ altrettanto vero che, all’interno del genere, spesso si degenera in progetti che di musicale hanno ben poco. Negare però che la scena Black abbia dato i natali ad alcuni fra i complessi più creativi in campo Metal è assolutamente sbagliato. In Italia, ad esempio, possiamo vantare un gruppo forse poco noto, ma senza dubbio estremamente interessante ed originale: i Malnatt. Nati in quel di Bologna nel 1999 e trascinati dal geniale Porz, i Malnatt hanno saputo dimostrare in breve tempo le proprie capacità, entrando così nel cuore di tutti gli appassionati di Black Metal con un minimo di autoironia. In pochi anni i Malnatt danno alle stampe due album, Perle Per Porci e Carmina Pagana, per poi tornare nel 2007 con il loro terzo full lenght, intitolato, molto ironicamente, Happy Days.
Le danze si aprono con la pregevole Pornokrator - Inno Della Gioventù Malnetta, titolo con chiari riferimenti agli Spite Extreme Wing del buon Argento. Il pezzo non presenta alcun tipo di introduzione (contrariamente a La Guera Di Inbezell nel precedente Carmina Pagana) ed evidenza una certa virata stilistica da parte del complesso bolognese, ora dedito ad un Black privo di quegli elementi Folk che caratterizzavano Perle Per Porci. Il brano è comunque ottimo, soprattutto nella frazione centrale, dove troviamo addirittura un solo di tromba. Le liriche, come da tradizione, risultano divertentissime ed al tempo stesso taglienti e sarcastiche (mai quindi stupide o banali). Più ritmata la successiva Eretico Ermetico Ermeneutico, nella quale spicca l’intreccio vocale fra una dolce voce femminile e lo screaming di Porz. In Montezuma ricompare invece la tromba, che valorizza, assieme al suono delle testiere, il potente sound dei Malnatt.
Gelido ma intriso di melodia è il riffing che dà il via a Al Terz Inper, brano che sicuramente raggiunge il suo apice nello stacco di piano centrale. Malleus Male Fica Rum (titolo quanto mai geniale) prosegue egregiamente sulla scia delle tracce che la precedono, mentre Manfredi 2.2 si segnala grazie al suo delizioso intro di pianoforte ed all’ottima sezione chitarristica. Discorso a sé merita Un Minuto Di Assenzio, dove spariscono quasi totalmente la componenti Black per lasciare spazio ad un mix assolutamente folle di trombe e sonorità da manicomio. Abbastanza tradizionale è invece Il Mio Cranio (imperdibile il testo), dove comunque compare uno screaming filtrato e perciò ancor più lacerante. Chiude infine il lavoro l’imponente Finale Dipartita, contraddistinta ancora una volta da chitarre pungenti e tastiere semplicemente perfette, che pongono maestosamente la parola fine ad un disco coi fiocchi.
Happy Days è un lavoro che ogni fan dei Malnatt e di Porz dovrebbe far suo, l’ennesima dimostrazione di come si possa suonare Black Metal senza cadere nelle solite banalità. Rispetto al passato il sound ha subito qualche cambiamento, ma la qualità non ne ha risentito nel modo più assoluto. Musicalità convincenti e testi fuori dagli schemi: cosa chiedere di più?