- Carl Casagrande - voce
- Magnus Wichmann - chitarra
- Bruno Sandri - chitarra
- Gustavo Strapazon - basso
- Francis Cassol - batteria
1. Land of the Sins
2. Holy Fire
3. Eminence
4. The Spell of Time
5. Ethereal Places
6. Endless
7. Darkness & Light
8. Spirits Looking For...
9. Wings to Fly
10. Adonai (Sacred Melodies)
Darkness And Light
A partire dagli anni ’90, il Brasile ha acquistato una considerevole importanza nell’ambito della scena metal, grazie soprattutto al grande successo di band come Sepultura e Angra; è proprio ai secondi che si rifanno gli Scelerata, giovane band brasiliana fautrice di un power metal potente ed energico.
Il gruppo, formatosi nel 2002, ha acquistato grande approvazione in patria, fatto che li ha portato ad aprire a grandi gruppi del calibro di Deep Purple, Gamma Ray, Masterplan e Angra, e finalmente nel 2007 vede il lancio del disco d’esordio Darkness And Light sul mercato mondiale.
Dopo una breve introduzione strumentale, all’incipit della seconda traccia Holy Fire si viene investiti da un’ondata di violenza sonora difficile da trovare in un disco power, e che ricorda quasi il death metal melodico di scuola svedese; il brano si alleggerisce con l’entrata in scena della voce di Carl Casagrande, potente e squillante sebbene alcune piccole e comunque poco frequenti sbavature; molto epici e coinvolgenti anche i cori, mai troppo ripetitivi né pacchiani. Un altro punto di forza della band si rivela la sezione ritmica, che non si ferma sulla doppia cassa fissa integrandola con cambi di tempo e tempi complessi.
Buona anche la successiva Eminence, valorizzata da un’ottima interpretazione vocale, per passare poi a The Spell Of Time, buon pezzo più lento dei precedenti dove troviamo alla voce nientemeno che Edu Falaschi degli Angra. Ethereal Places si rivela invece un brano non troppo riuscito, complice un’epicità non troppo raffinata e una doppia cassa martellante veramente fastidiosa.
Anche Endless non risulta troppo convincente, sebbene un ottimo assolo di chitarra e originali e inaspettati ritmi di tango contribuiscano a movimentare la canzone; si ritorna ad un buon livello con Darkness And Light, ballad dall’atmosfera sognante alternata ad uscite energiche. Toni più heavy contraddistinguono invece Spirits Looking For..., brano interessante e complesso nel suo incedere guidato dal drumming variegato di Francis Cassol e dai riff distorti di chitarra; risulta invece un poco fuori luogo l’assolo centrale di chiara ispirazione progressive.
Segue Wings To Fly, veloce brano di matrice speed-power, pezzo senza infamia e senza lode, ben fatto ma piuttosto banale; in chiusura troviamo Adonai, altro pezzo lungo ed articolato che finisce però per perdersi alternando buoni spunti a momenti scontati.
Darkness And Light è dunque un buon disco, che pur attenendosi ai canoni del genere risulta fresco e personale, un ottimo esordio per una band che in futuro potrebbe iservare grandi sorprese.