- Frederic Arbour – Chitarra solista, Manipolazioni sonore
- Stefan Laroche – Voce
- Simon Carignan – Chitarra ritmica
- Etienne Lepage – Basso
- Francois C. Fortin – Batteria
1. The End Of Laughter
2. Discidium
3. Ephemeral Cure
4. Once Supreme
A Treacherous Ascension
“A Treacherous Ascension” è il secondo disco per i canadesi Longing For Dawn, (ex) grande promessa della scena Funeral Doom oramai divenuta solidissima realtà pronta ad inserirsi nel gruppo dei portabandiera del genere.
Questa nuova release, infatti, ha come presupposto l’ottimo lavoro svolto dal quintetto sul debutto “One Lonely Path”, un disco che aveva ben impressionato la critica specializzata e aveva smosso le acque fra lo sparuto pubblico di questo genere. Il buon riscontro ottenuto da quel platter ha dato linfa ai Longing for Dawn , che da quel punto di partenza si sono allontanati a lunghi passi: non a livello di coordinate musicali (pressoché identiche) ma per quanto riguarda la bontà della propria proposta musicale.
Le redini del quintetto di Montréal rimangono in mano al chitarrista Frederic Arbour, che incorpora nel metallico suono del gruppo ampie influenze Dark Ambient, di cui si intuisce facilmente la provenienza: Arbour è infatti a capo dell’apprezzata etichetta Cyclic Law, specializzata nel campo dell’Ambient Industrial, di cui ho recentemente elogiato il lavoro proprio su queste pagine, mediante le recensioni a Northaunt e Karjalan Sissit .
I riff pesantissimi e trascinati di Arbour e Carignan sono dunque la base su cui si articolano i brani, tutti lunghissimi e pregni di un feeling di rassegnata disperazione che non lascia spazio ad alcuna speranza di pace, perfino nei momenti più atmosferici in cui le dolorose vibrazioni lasciano spazio ad arpeggi elettrici meno intensi. I punti di forza della band, tuttavia, sono altri: uno di questi è il growl profondo e cavernoso di Stefan Laroche, cantante con pochi rivali nel suo genere, abile inoltre ad aggiungere alcune brevi parti in cantato pulito per sconfiggere la monotonia; l’altro è l’accompagnamento continuo, instancabile, spettrale delle tastiere: pur ricoprendo un ruolo di primaria importanza nel suono dei Longing for Dawn per il loro lavoro certosino di ricamo, riempimento degli spazi e creazione di un atmosfera sotterranea alle chitarre, le tastiere non hanno mai il predominio e permettono ai Longing For Down di rimanere saldamente nei confini del Metal senza andare a finire in territori prettamente Ambient come accade invece a progetti simili quali ad esempio gli Until Death Overtakes Me.
“A Treacherous Ascension” è un ascolto difficile, se non impossibile, per coloro i quali non siano abituati alle lentissime e catastrofiche atmosfere del Funeral Doom in quanto, non discostandosi granché dai canoni del genere, non offre particolari appigli a chi non mastica queste sonorità.
Per tutti gli appassionati, invece, questo nuovo episodio targato Longing For Dawn è un must imperdibile, destinato senza dubbio alcuno a rimanere fra le migliori pubblicazioni di quest’anno in ambito Funeral: l’ideale per una desolante listening-session notturna, talmente opprimente che vi porterà a desiderare un’alba che non è mai sembrata così lontana dal poter ritornare...
LINKS PER L’ASCOLTO
Sample di 3 minuti di ogni song del disco
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