Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
JagJaguwar/Promorama
Anno: 
2007
Line-Up: 

:
- Olga Goreas
- Jace Lasek
- Kevin Laing
- Nicole Lizée
- Steve Raegele
- Richard White

Tracklist: 

:
1. Disaster
2. For Agent 13
3. And You Lied To Me
4. Devastation
5. Because Tonight
6. Rides The Rails
7. On Bedford And Grand
8. Cedric’s War

Besnard Lakes, The

The Besnard Lakes Are the Dark Horse

Grandissima uscita per la JagJaguwar è quella dei The Besnard Lakes, seconda per numero, ma certamente di una qualità estremamente superiore rispetto all’esordio. Ebbene il combo canadese, di Montreal per la precisione, non si ferma solo a sbancare tra i gruppi della sua etichetta, ma si propone come una delle uscite più importanti dell’indie a stelle e strisce. Oltretutto si tratta di un genere tutto loro, oscuro, metafisico, onirico e assolutamente affascinante. Realtà a loro affini si possono certamente trovare. Non per ultimi gli I Like Trains in Inghilterra hanno approfondito queste forme di dark-indie, o la fantastica My Brightest Diamond (Bring Me The Workhorse, 2006), ma nessuno con i colori e le tonalità morbide, oscure e scottanti, come quelle dei sei ragazzi di Montreal. L’apparato strumentale innanzitutto è imponente. Le linee di basso sono assolutamente primarie – come ci testimonia la romantica e pink-floydiana And You Lied To Me – ma non tolgono spazio a strutture ritmiche avvolgenti e dolcemente cadenzate, a flauti, violini, chitarre malinconiche e a cori che si perdono in lontananza, nelle tenebre. Un insieme poetico e commovente che ha il merito di trascinare mentalmente l’ascoltatore di brano in brano, attraverso romantici quadri di una raffinatezza surreale.

La delicatezza ad esempio dell’introduttiva Disaster risulta per lo meno toccante, grazie ad arpeggi pizzicati di chitarra e distorsioni cristalline. La rilassatezza del disco assume toni da tramonto rosso fuoco, a degradare verso le tenebre – stilisticamente reso da un inacidimento prezioso delle distorsioni –. Queste dolci melodie trovano poi autonoma e una sempre più particolare espressione nelle singole tracce. Esempio assolutamente notevole è For Agent 13. Qui gli acuti e flebili cori maschili si appoggiano sul cantato femminile che potenzia il repertorio vocale, dotandolo di una maggiore sensibilità emotiva (voce molto simile a quella dolcissima di Amelie Festa in Planetary Confinement degli Antimatter – 2005). Altro bel capitolo è la colossale Rides The Rails, offuscata dall’utilizzo di saxofono, violini e corni francesi.
Attraverso dunque delle ballate ancestrali, i Besnard Lakes ci regalano un’oscura cavalcata, densa di emozioni rarefatte e di una incomparabile eleganza. Are The Dark Horse è un disco dalle mille sfaccettature, da godersi tutto, dall’inizio all’epilogo.


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