- Davide Ferrazzi - Voce/Chitarra
- Davide La Rocca - Batteria
- Morgan Silvestri - Chitarra
- Andrea Montali - Basso
- Lorenz Masè - Violino
1. L'odio che provi
2. Il silenzio tra di noi
3. L'atto imperfetto
4. Preso dentro preso fuori
5. Sei un'ora
6. L'umore sale e scende
7. Dormi dormi
8. La rincorsa dei pensieri
9. L'attesa
10. Un'alba migliore
11. Cosa sei
Qui Ed Ora!
Gli Eugénie sono un gruppo tutto italiano e, per la precisione, proveniente da Bolzano. Nonostante il loro curriculum di tutto rispetto, il loro nome si è sentito poco in giro. Solo per dare qualche informazione che possa dare la caratura della band, citiamo i gruppi con cui hanno condiviso il palco: Tre Allegri Ragazzi Morti, Prozac+, Delta V e Alix; aggiungiamoci anche la partecipazione all'Arezzo wave love festival come rappresentanti del Trentino Alto Adige e abbiamo un buon biglietto da visita che sottolinea la grossa gavetta che questi bolzanini hanno alle spalle.
Con l'ascolto dell'album ci si rende conto che, in effetti, il peso dell'esperienza si sente tutto; questo ci viene trasmesso dalla serietà e dalla profondità che viene toccata attraverso trovate musicali poco usuali e tendenti quasi alle sprizzate stilistiche di altre band sempre italiane come gli Avion Travel. I testi non sono mai banali e la voce profonda e quasi inquisitoria del cantante Davide Ferrazzi, gli dona un tocco ancora più inquietante e musicalmente impegnato. Le armonie sono quasi sempre molto equilibrate e, sicuramente, sono di un livello compositivo molto ricercato. Troviamo anche delle spruzzate di Noise come nel caso di L'atto Imperfetto dove si inizia con un riff distorto del bassista che esplode poi in virtuosismi vintage delle chitarre accompagnate a loro volta da giri decisi e cadenzati sui tom della batteria; per quanto riguarda la voce, il suo ruolo viene eseguito in modo preciso e diretto, senza togliere spazio ai restanti strumentisti. Tutto il testo sembra ruotare in un atto di protesta, trasmessa tramite la potenza di basso e chitarre, che riescono nell'intento di trascinare l'ascoltatore in arie aperte e sognatrici. La presenza di sonorità avvolgenti e vellutate sarà sempre presente in tutta la durata dell'album; la loro miglior esemplificazione la si riscontra in La Rincorsa Dei Pensieri in cui, se a un primo momento ci ricordano i ritmi sincopati dei Franz Ferdinand, ci accorgiamo ben presto che questo è tutto tranne che indie- rock da classifica. Qui stiamo parlando di qualcosa di ben più orchestrato e alto perchè ci sono continui spostamenti di tonalità sia da parte di chitarre e basso ma anche dalla stessa voce, che continua a svolgere un ruolo principale nel plasmare il brano. Sei Un'Ora è un altro di quei pezzi memorabili che potrebbe essere comodamente utilizzato come biglietto da visita per il grande pubblico nazionale. In questo brano si punta tutto su armonie aperte e sognatrici che possano rimanere facilmente nella testa dell'ascoltatore senza però mai cadere nel banale. Il testo stesso è una piccola perla di ricercatezza stilistica che, senza un buon supporto sonoro, non potrebbe avere il peso rilevante che qui invece ha; quello che più affascina, però, è il modo in cui la voce profonda e velluttata del cantante riesce a trattare e smussare il testo con tonalità dolci e toccanti.
Qui Ed Ora! è davvero un bel disco che riesce ad elevare il rock a piani più alti arrivando quasi a toccare la musica d'autore. Si rimane sbalorditi dalle capacità artistiche e tecniche di questi ragazzi che, senza troppe pretese, riescono a trasmettere della musica che è sempre più difficile reperire in Italia e che è sinonimo di originalità ai massimi livelli. L'unico rischio, forse, è quello che vengano relegati e etichettati come band di nicchia, a causa proprio della loro ricercatezza.