- John Harv Harbinson - voce
- Keith Harris - chitarra
- Stevie Prosser - tastiera
- Peter Rondo Macken - basso
- Julian Watson - batteria
1. Spellbound
2. Hold Onto Her Love
3. Stranger Things Have Happened
4. Nervous Breakdown
5. Crying In The Rain
6. Call Of The Wild
7. Beating Of A Heart
8. New World
9. Tuggin At My Heartstrings
10. Sky High
11. Rock On Through The Night
Caught In The Act
Nome nuovo in ambito hard rock, si tratta dei britannici Stormzone, capitanati dal frontman nord irlandese John Harv Harbinson, per lui un passato nelle fila dei No Sweat e degli SnakeBite, band che già dal nome lascia intuire la sua devozione per i Whitesnake. Non sarà un caso allora se il sound proposto dal quintetto britannico cerchi di ripercorrere, un certo hard rock europeo di fine anni '70 ed inizio anni ‘80, quello appunto maggiormente legato a nomi quali Bad Company, Rainbow e Whitesnake appunto, con qualche piccola sterzata pomp-rock in stile Magnum.
Nonostante la copertina fuorviante, disegnata da Rodney Matthews, uno che aveva già prestato la sua matita ad Asia e Diamond Head, faccia pensare ad una diversa proposta, gli undici pezzi contenuti nell'album d'esordio degli Stormzone si muovono tra melodie eleganti, scorribande rock e qualche tinta blues, il tutto efficacemente reso dall'interpretazione versatile del singer, peraltro sempre messa in primo piano dalla buona produzione curata da Mudd Wallace.
Spellbound è la song che apre l'album, con un sound potente ed al tempo stesso pomposo, un chorus pieno e un buon lavoro di Prosser alle tastiere, un pezzo che sembra essere diretto discendente del duro rock di Rainbow e Dio, ed anche Hold Onto Her Love mantiene caratteristiche simili, con Keith Harris che inizia a mettersi in evidenza con la sua chitarra ed un Harbinson che viaggia costantemente ad alte tonalità, mentre Stranger Things Have Happened è senza dubbio un gran bel pezzo da far quasi invidia ai Bad Company più melodici ed ispirati, con quella linea melodica e quel refrain particolarmente azzeccati ed un bel solo di chitarra posto a metà brano, a mio avviso la canzone migliore del qui presente album. Il bel rock n'roll veloce e tirato di Nervous Breakdown scivola in qualche piacevole sfumatura blues e lascia ancora una volta intravedere degli ottimi musicisti, invece il mid-tempo Crying In The Rain conquista grazie ad una melodia avvolgente ed elegante, mentre si ritorna a ritmi più sostenuti con Call Of The Wild, song rockeggiante e dal chorus esplosivo, dove Harris e Harbinson si rendono grandi protagonisti. Beating Of A Heart non è affatto una cattiva canzone ma da adesso sembrano essere scemate le idee e si ha come la sensazione che qualcosa di meglio poteva essere fatto, così arriva a conferma di ciò la veloce e dinamica New World, in possesso di una potente e veloce sezione ritmica che però conduce ancora al solito ritornello esplosivo, che infatti si ripropone anche nella successiva e più modesta Tuggin At My Heartstrings. Un elettrico riff alla AC/DC apre Sky High, che si sviluppa poi in maniera melodica e grintosa, dando così vita ad un altro straordinario ed avvincente brano, infine si chiude con Rock On Through The Night, dove però l'uso del solito esplosivo chorus rischia di iniziare ad infastidire l'ascoltatore.
Caught In The Act rappresenta quindi un esordio abbastanza convincente per questa band britannica, anche se forse variare un po' le soluzioni, affidandosi magari più spesso al buon lavoro del tastierista senza necessariamente abusare di alcuni cliché (come solos, chorus ed acuti), potrebbe rappresentare in futuro un ulteriore passo in avanti per gli Stormzone, i quali mostrano nel presente debut ottimi spunti compositivi ed elevate doti tecniche.