- Holly - voce
- Van - chitarra
- Lucky - basso
- Rig - batteria
1. Intro (00:44)
2. Sexy Teens (The Ecstasy) (03:08)
3. Danger In The City (03:59)
4. F.T.W. (04:06)
5. My Sweet Witch (05:19)
6. Are You Alright (03:53)
7. Liar (03:22)
8. Decadence Dream (04:13)
9. Love Desire (02:47)
10. Solid Guy (03:22)
11. Sexy Teens (The Dream) (03:23)
Black Signs
Dopo gli Aleph, la Gatti Promotion ci presenta un’altra agguerrita band italiana, stavolta proveniente da Bergamo; si tratta dei Fuoriuso, nati nel lontano 1995 dalle ceneri di altri due complessi. Otto anni dopo, con l’aiuto di Marco Cecconi (Power Symphony) in veste di produttore, il gruppo dà alle stampe un promettente EP: Hell Is Better Than All, cui distribuzione permette ai Fuoriuso di farsi conoscere in tutti Europa e negli Stati Uniti. Seguono svariati concerti a supporto di numerose band, fra cui Extrema, Punkreas e Hanoi Rocks. Arriva il 2005 ed il complesso bergamasco si chiude in studio di registrazione per lavorare sul nuovo materiale. Ne esce con un full lenght, il primo in oltre dieci anni di attività: Black Signs.
Il sound dei Fuoriuso è riconducibile ad uno Street Metal piuttosto ordinario, che spesso varia quanto ad aggressività. Si passa da tracce molto dure, specialmente nei riff di chitarra, come Sexy Teens (The Ecstasy), a brani dove la componente melodica è decisamente più accentuata: Danger In The City, My Sweet Witch e Are You Alright. La band dà il meglio proprio quando mette in mostra il suo lato più orecchiabile, quello tipicamente ottantiano influenzato da Mötley Crüe e Poison.
Purtroppo la voce di Holly appare spesso ripetitiva e questo penalizza senz’altro i Fuoriuso. Il singer non è certamente un mostro quanto a tecnica, e lo dimostra in diverse occasioni. Al contrario, il riffing offerto da Van, pur non rasentando livelli eccezionali, risulta piacevole e coinvolgente. Apprezzabile è anche Liar, cover dei rinomati Sex Pistols, riproposta in una chiave a metà fra l’Industrial ed il Glam. Stesso discorso per l’irruente Love Desire, durante la quale lo stesso Van si lancia in un breve ma ottimo assolo.
Il debutto sulla lunga distanza dei Fuoriuso presenta numerose pecche, prima fra tutte la voce sgraziata e banale di Holly. Il disco si lascia tuttavia ascoltare piacevolmente, anche da chi non stravede per il genere suonato dal combo bergamasco. Buoni comunque alcuni passaggi strumentali, da cui la band lombarda deve necessariamente ripartire se vuole migliorarsi con successo.