- Jan Jelinek – tutti gli strumenti
1. A Concert For Television
2. Palmen Aus Leder
3. The Ballad Of Soap Und: Die GEMA Nimmt Kontakt Auf
4. Up To My Same Old Trick Again
5. Happening Tone
6. Tierbeobachtungen
Tierbeobachtungen
Successivamente all’acclamato da critica e pubblico Kosmischer Pitch (2005), Jan Jelinek a distanza di un anno è già pronto con il seguito per tentare di soddisfare nuovamente gi affamati di loop ambient. Con il terzo full-lenght si pone come obbiettivo quello di continuare nella ricerca di soluzioni artistiche che permettano evasione dalla realtà, di toccare in modo ancora più concreto concetti come libertà, pienezza interiore e profondità cosmica, tematiche insomma care a tutti gli artisti del genere. Sfortunatamente tutto ciò in questo caso di rivela uno specchietto per le allodole, poiché quella che doveva essere una ricerca sperimentale per la scoperta di nuovi moduli espressivi si traduce in concreto come l’esatta riproduzione di risvolti sonori ampiamente analizzati e usati, da artisti anche di calibro maggiore. L’uso di sintetizzatore e del vibrafono si rivelano male integrati sin nella prima A Concert For Television, caratterizzata da un costante suono noise, piuttosto acerbo, che non innalza certamente l’ascoltatore a un livello di catarsi. Il contrasto tra la lentezza del ritmo e la ripetitività pedante di certi loop in sottofondo si rivela difficile da reggere per tutta la durata del disco e l’effetto di dissipamento voluto non porta a nessun miglioramento. E’ un lavoro piuttosto povero di idee, che non riesce a impadronirsi dei pensieri, ma che li ingarbuglia in una fitta rete di suoni/rumori, che però l’artista ha voluto appositamente creare. La metodologia di base consiste nel creare un nucleo centrale di suoni ed effetti che evochino situazioni animali e che, sfruttando il loro principio di vita, conducano l’ascoltatore alla liberazione. L’intento teoricamente è interessante, ma questa giungla sonora se mai allontana una persona da un effetto di liberazione. La sensazione di un caos ordinato non è piacevole, al contrario è narcotizzante in senso negativo; il risultato immediato è infatti confusione mentale e un generale senso di disagio nell’ascolto dell’album.