- James Christian - voce
- Lanny Cordola - chitarre e backing vocals
- Chuck Wright - basso e backing vocals
- Ken Mary - batteria
1. Sahara
2. Chains Of Love
3. Love Don't Lie
4. Pleasure Palace
5. Talkin' Bout Love
6. The Edge Of Your Life
7. Mind Trip
8. All Is Gone
9. The Rapture
10. I Wanna Be Loved
11. Can't Find My Way Home
12. Slip Of The Tongue
13. Havana (Studio Bonus Track)
Live in the UK
Dopo World Upside Down, ottimo e fortunato album dello scorso anno che aveva segnato l'esordio di una nuova line-up ed il ritorno, almeno come collaboratore, di Gregg Giuffria alle tastiere, adesso gli House Of Lords si ripresentano con questo live album registrato al Firefest di Nottingham nel novembre del 2005 con quella che dovrebbe penso considerarsi la precedente formazione. Live In The UK, oltre ad essere una sorta di raccolta di alcuni dei pezzi di maggior successo dell'act capitanato da James Christian, rappresenta anche il primo e finora unico live album rilasciato nella loro ormai ventennale carriera, dall'omonimo capolavoro d'esordio del 1988 passando per altri ottimi album come Sahara fino al come back del 2004 con The Power And The Myth, l'ultima release data alle stampe prima del live che ha dato vita alla registrazione del presente album.
La carenza dell'estro esecutivo di un grande tastierista come Giuffria si fa notare per il semplice fatto che ne viene fuori un sound più snello ma certamente meno ricco e privo di quel tocco in più in grado di impreziosire le già ottime composizioni, nonostante l'intera band si mostri in grande spolvero, con una particolare menzione per il drumming di Ken Mary.
L'apertura è affidata ad un loro classico, forse il più noto, vale a dire Sahara, a cui fa seguito Chains Of Love, due pezzi di hard diretto tratti da Sahara del 1990, come anche la bellissima Can't Find My Way Home, cover dei Blind Faith, dove l'interpretazione di Christian si fa più ruggente e vicina a quella del grande Steve Winwood, mentre da Demons Down del 1991 viene presa la sola Talkin' Bout Love. Ben tre sono le canzoni tratte dal discusso The Power And The Myth, di cui la migliore sembra essere Mind Trip, alla quale in scaletta seguono All Is Gone, dal finale pirotecnico, e The Rapture, anch'essa dinamica ed elettrizzante, invece la gran parte dei brani sono stati ripescati dal mastermind d'esordio, a partire dalla favolosa ballad Love Don't Lie e dalla stupenda I Wanna Be Loved, oltre a Pleasure Palace, The Edge Of Your Life e la trascinante Slip Of The Tongue, ed infine Havana, piacevole bonus track registrata in studio.
Qualche perplessità però desta proprio la scelta dei brani in scaletta, innanzitutto perché dodici sembrano pochi per riassumere in maniera, non dico completa, ma almeno indicativa ben diciotto anni di onorata carriera, infatti molti sono i pezzi esclusi dal presente live che al contrario meriterebbero di entrarne a far parte, poichè parte già fanno della storia di questa grande band, come Jealous Heart, Under Blue Skies o Hearts Of The World da House Of Lords, It Ain't Love e Laydown Staydown da Sahara, Inside You e What's Forever For da Demons Down, e magari ne dimentico qualcuno, inoltre anche dal discusso The Power And The Myth mi sembra manchino alcuni dei pezzi migliori, come Child Of Rage o The Man Who I Am.
Insomma inserire qualche pezzo in più sarebbe stato opportuno, infatti il presente live, sicuramente ben suonato e ben prodotto, può essere consigliato a coloro che conoscono poco o niente gli House Of Lords, così da averne un primo approccio anche se non totalmente indicativo della bravura del gruppo americano, invece per coloro che li seguono e li apprezzano da sempre possono trovare Live In The UK un po' riduttivo proprio perché non esprime tutto il meglio che il loro repertorio avrebbe da offrire.