- Harry Hess- voce, tastiera
- Pete Lesperance - chitarra, voce
- Barry Donaghy - basso, voce
- Creighton Doane - batteria, voce
1. Human Nature
2. Next Time Around
3. Caught Up in Your World
4. Reality
5. Hanging on
6. Dont Throw It Away
7. Give Love / Get Love
8. 21
9. Starlight
10. Going Under
11. Tomorrow May Be Gone
Human Nature
I canadesi Harem Scarem giugono alla dodicesima pubblicazione ufficiale con Human Nature, un lavoro che fa tornare il quartetto alle radici della propria evoluzione stilistica, pur conservando un sound fresco e moderno. Le melodie delle chitarre, unite a linee corali di notevole effetto, arricchiscono l’AOR di una band che dal 1991 ha realizzato capolavori del genere come Mood Swings o altri buoni album come quelli pubblicati sotto la nostrana Frontiers Records.
Dopo la produzione di Overload, la band ha firmato un contratto con la sua connazionale Vespa Music Group, che ha permesso una registrazione altrettanto impeccabile di questo dodicesimo capitolo discografico.
Human Nature si apre con la title-track, pezzo di stampo tipicamente AOR che alterna ai bellissimi temi di chitarra distorta un refrain coinvolgente e corale, in cui si nota tutta l’essenza del vecchio timbro Harem Scarem. Ancora più trascinante è Next Time Around, hit che con la sua struttura e le sue aperture melodiche farà tornare l’ascoltatore indietro fino agli anni Ottanta. I gruppi di riferimento sono i celeberrimi Def Leppard e addirittura gli Syyx (basti ascoltare Give Love/Get Love per rendersene conto) e gli intrecci vocali sono validi anche per la presenza di Tony Harnell (TNT) e Darren Smith ad armonizzare le diverse sezioni.
Caught Up In Your World è un mid-tempo contraddistinto da un assolo centrale ricco di passione e molto fluido, che si contrappone all’inatteso e gradito finale di pianoforte; anche Reality segue da vicino la tradizione AOR/Hard Rock degli Ottanta, con i suoi riff di chitarra che sanno ammaliare e con il tono di Hess che raggiunge l’apice della sua interpretazione su Human Nature.
Non mancano certamente le ballad più votate ad atmosfere Pop, come Hanging On, che spezza brillantemente l’andamento di un album meditato in ogni sua parte.
Gli Harem Scarem ormai sono divenuti una delle leggende del Rock dei Novanta, ma ciò che hanno dimostrato nelle pubblicazioni successive a Rubber è di qualità elevata e si distingue per linearità di song-writing all’interno della scena AOR mondiale. Sembra che tra il 2006 e il 2007 siano tornate alla ribalta tutte le grandi formazioni AOR del passato, quali Fair Warning, Survivor e Toto: anche gli Harem Scarem si possono collocare accanto ai mostri sacri del genere, poiché Human Nature è colmo di elementi che non deluderanno l’appassionato dello stile melodico.