CD 1
1. AUSTRALIA Krisma
2. ON THE RADIO Angelo Bellandi e Derivando
3. RADIOCLIMA Madaski
4. COSE VELOCI Ottodix
5. A BERLINO … VA BENE Boosta
6. IO E TE Jetlag
7. DANS UNE NUIT AINSI N.A.M.B.
8. FORSE Lele Battista
9. LA/LA/LA Gionata
10. HOW DO I GET TO MARS? Styloo e Valerie Dore
11. IL FIUME Andy
CD 2
1. UN GRAFFIO Scarc. + F. Bianconi e R. Bastreghi (Baustelle)
2. TROPPE COSE Anarcord
3. GENERAZIONE Mauro Giovanardi (La Crus)
4. DANCE CITADINE Soerba
5. UP THE LINE Zu e Meg
6. VORREI REGNARE Xelius Project
7. UN BACIO FALSO Marco Notari
8. LA/LA/LA Gionata
9. GRANDI GIORNI A. Zannier e Georgeanne Kalweit
10. QUANTI ANNI HAI? Delta V
11. COMME D'HABITUDE Garbo
12. GARBO Garbo
13. E NON SO PERCHE' Garbo
Congarbo
Sempre più spesso escono sul mercato compilation definite tribute album. Raramente capita di aver a che fare con opere davvero valide; solitamente si tratta di semplici raccolte di discrete cover, nulla più. Quando però scendono in campo personaggi del calibro di Davide Boosta (Subsonica), Madaski (Africa Unite), Mauro Giovanardi (La Crus) o grandi band come i Delta V ed i Soerba, riformatisi per l’occasione, significa che in pentola bolle qualcosa di veramente interessante. Infatti, Congarbo ha tutte le carte in regola per diventare presto un piccolo gioiello, uno di quei lavori destinati sì ad un pubblico non vastissimo, ma ugualmente straordinari. Un’intera generazione ha deciso di rendere omaggio ad un musicista storico per il panorama musicale italiano: Renato Abate, in arte Garbo. L’artista milanese esordisce nel 1981 con A Berlino… Va Bene, disco uscito dopo una lunga tournee a supporto del ben più famoso Franco Battiato. Nel corso degli anni collabora con Antonella Ruggiero (allora voce dei Matia Bazar), partecipa al Festival Di San Remo, pubblica una serie di album destinati a fare storia. Congarbo non è però solo un tributo: lo stesso Garbo ha infatti deciso di parteciparvi con tre pezzi, facendo del disco un vero piatto forte per gli appassionati di anni ottanta.
LATO NERO:
Uno dei fattori che rende Congarbo un’opera ancor più affascinante è la colorazione dei due platter contenuti nella confezione. Nero e bianco rappresentano due lati di una stessa personalità, due facce della stessa medaglia. La durata del primo disco si aggira intorno ai quarantacinque minuti e le tracce incluse non seguono un preciso ordine cronologico.
Krisma - Australia
Nati addirittura nel lontano 1976, i Krisma sono Maurizio Arcieri e Christina Moser, duo elettronico celebre per le sue grandiose sperimentazioni. Da parte sua, Australia, uscita originariamente nel 1995, non è certo una delle canzoni più rinomate di Garbo. Nonostante ciò, il connubio Krisma - Australia appare subito vincente, grazie specialmente ad un uso di tastiere eccezionale. Semplice quanto avvincente nelle sue soluzioni, Australia non potrebbe aprire al meglio Congarbo, classificandosi addirittura come uno dei capitoli migliori dell’intero album.
Angelo Bellandi & Derivando - On The Radio
Seconda traccia del disco è On The Radio (1981), riproposta da Angelo Bellandi e dai Derivando. La versione qui presente è meno diretta rispetto alla precedente e serviranno diversi ascolti prima di poterla apprezzare. Il ritmo è blando, l’atmosfera a tratti angosciante, se non fosse per la splendida voce del buon Angelo Bellandi, membro degli Ovophonic.
Madaski - Radioclima
A rivistare uno dei maggiori successi di Garbo ci pensa un grande della musica italiana, Madaski, vero nome Franco Caudullo. Il tastierista e fondatore (assieme a Bunna) degli Africa Unite dà libero sfogo alla propria creatività, inventandosi un pezzo tutto elettronico che poco ha in comune con la superba composizione scritta da Garbo ventidue anni fa. La genialità di Mada non ha rivali ed il musicista piemontese riesce a concepire una toccante canzone futuristica, a tratti quasi Industrial. Splendida.
Ottodix - Cose Veloci
Dietro il monicker di Ottodix si nasconde uno dei complessi più interessante per quanto riguarda il panorama elettronico italiano. Forti del successo ottenuto dal loro ultimo album, Nero, gli Ottodix partecipano alla compilation dedicata a Garbo mettendo a nuovo un suo vecchio successo datato 1985, Cose Veloci. La magia del brano originale rimane, mentre straordinario è lo stacco di tastiere posto nel finale, un modo davvero azzeccato per concludere degnamente una simile canzone.
Boosta - A Berlino…Va Bene
In una compilation di questo tipo non poteva certo mancare Boosta, tastierista dei Subsonica nonché disc jockey cui estro è ormai noto a tutti. A lui è affidato il brano più celebre del repertorio di Garbo: A Berlino… Va Bene. La canzone del 1981 viene resa attuale grazie ad innesti elettronici che poco affini alla versione originale. Per l’ennesima volta si ha perciò un pezzo completamente stravolto, ma che mantiene intatto tutto il suo fascino.
Jetlag - Io E Te
Fra le nuove leve della scena Electro Wave rientrano senz’altro i Jetlag, autori qui del rifacimento di Io E Te. La breve ballata è ricca di suoni dolci ed armoniosi, in piena sintonia con le atmosfere leggiadre evocate dal brano stesso.
N.A.M.B. - Dans Une Nuit Ainsi
Non convince invece la cover di Dans Une Nuit Ainsi dei torinesi N.A.M.B.: troppo caotica e sconclusionata. La traccia è quasi opprimente e stona non poco in un progetto del genere, dove sono perlopiù l’armonia e l’equilibrio a farla da padroni.
Lele Battista - Forse
Si ritorna ai livelli di Io E Te con Forse, romantica ballad cantata dalla soave voce di Lele Battista. Il cantatore milanese si ricorda per la sua partecipazione al Festival Di San Remo del 2002, dove insieme agli ormai disciolti La Sintesi suonò Ho Mangiato La Mia Ragazza.
Gionata - La/La/La
Decisamente più orientata verso il Rock è la curiosa La/La/La risalente al 1990 ed interpretata qui dal semisconosciuto Gionata. Al contrario di quanto accaduto con i N.A.M.B., in questo caso la diversità stilistica che separa La/La/La dal resto dell’opera giova non poco al brano stesso, rendendolo appetibile ed al tempo stesso avvincente.
Styloo & Valerie Dore - How Do I Get To Mars?
Dall’unione fra gli Styloo, storici pionieri della Disco made in Italy, e Valerie Dore, che negli anni ottanta contribuì al successo della Romantic Dance in tutta Europa, nasce How Do I Get To Mars?, uscita originariamente nel 1997. Il brano è toccante, grazie specialmente ad un ritmo pacato ed al binomio voce maschile - voce femminile. Incredibile è l’intesa venutasi a creare fra la band e l’artista lombarda, un’intesa che dà i suoi frutti proprio durante i quattro minuti e mezzo di How Do I Get To Mars?.
Andy - Il Fiume
Così com’era iniziato si chiude il primo disco di Congarbo. Il Fiume (1986), infatti, eguaglia l’ottima Australia quanto a capacità di coinvolgere l’ascoltatore. L’incedere è incalzante, i suoni incantevoli e ad impreziosire il tutto ci pensa una singolare voce femminile nella frazione centrale del pezzo. Finale migliore non poteva esserci, su questo non ci sono dubbi.
LATO BIANCO:
La seconda parte del progetto Congarbo è quella che forse più interessa i fan del musicista milanese, in quanto in essa si trovano ben tre bonus track, tutte realizzate dallo stesso Garbo. Comme D’Habitude, risalente alle sessioni di Blue, non è altro che la versione francese (ed originale) da cui deriva l’immortale My Way del grandissimo Frank Sinatra. Seguono Garbo, pregevole pezzo le cui parti strumentali portano la firma dei Delta V, e la bella E Non So Perché, presente in una versione demo risalente al 1999. Gli amanti di Garbo troveranno certamente pane per i loro denti in queste tre canzoni, apprezzabili comunque da tutti coloro che hanno la musica italiana nel cuore.
Scarc + Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi - Un Graffio
Subito musica d’autore nel secondo disco dedicato a Garbo, subito Baustelle. Sì, perché la classe di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi è evidente in una canzone come Un Graffio. Le due voci si intrecciano delicatamente, accompagnate dalle calde note di un pianoforte. Un Graffio è l’ulteriore conferma (se mai ce ne fosse stato il bisogno) dell’eleganza compositiva che da sempre caratterizza uno dei migliori complessi italiani attualmente in circolazione, i Baustelle appunto.
Anarcord - Troppe Cose
Si cambia totalmente registro stilistico con gli Anarcord, dediti ad una proposta vicina all’Electro Wave degli Ottodix. La tastiere hanno un suono piuttosto inquietante se paragonato a quanto udito finora. Si tratta di un rifacimento abbastanza inusuale quello di Troppe Cose, ma comunque validissimo ed intenso, almeno per chi ha già una certa confidenza con la Techno e generi affini.
Mauro Giovanardi - Generazione
Un altro dei big fra gli ospiti di Congarbo è senza dubbio Mauro Giovanardi, voce nonché mente dei milanesi La Crus. Il brano coverizzato, Generazione, risale addirittura al 1982 ed è reso attuale da alcuni effetti di tastiera molto interessanti. Da un punto di vista prettamente tecnico, Giovanardi non teme certo il confronto con l’autore del brano stesso, ma si fa valere anche quanto ad espressività, regalando al pubblico quattro minuti di pura poesia.
Soerba - Dance Citadine
Grande come back per i Soerba, che con Dance Citadine sanciscono il loro ritorno sulle scene dopo tre anni d’assenza. Elettro Pop di ottima fattura, questo è ciò che propone la band Luca Urbani e Gabriele D’Amora. I risultati raggiunti sono straordinari; difficile comunque aspettarsi altro da dei musicisti di tale bravura e creatività, sicuramente fra i maggiori esponenti dell’Elettronica italiana durante gli anni novanta. Speriamo soltanto che il gruppo riesca ad essere costante da qui in avanti, altrimenti sarebbe un vero peccato.
Zu E Meg - Up The Line
Difficile non ricordare Meg per il suo passato nei 99 Posse, mentre ancora poco si sa del poliedrico Zu, musicista sperimentale che vanta collaborazioni con artisti di tutto rispetto, fra cui spicca il geniale Mike Patton. Purtroppo però Up The Line distrugge tutto quello che positivo si era creato fino a questo momento, risultando alla lunga pesante e persino fastidiosa.
Xelius Project - Vorrei Regnare
Fortunatamente ci vuole poco per dimenticare la pessima Up The Line ed il merito è tutto degli Xelius Project, in cui si respira il Techno Pop degli anni migliori. Vincente si rivela la scelta di utilizzare una lingua differente nella nuova versione del pezzo: il tedesco, assolutamente perfetto per il genere suonato dagli Xelius Project. Fidatevi, di loro si sentirà senz’altro parlare nei prossimi tempi…
Marco Notari - Un Bacio Falso
Afterhours e Marlene Kuntz nelle note di Un Bacio Falso, rimessa a nuovo dal bravo Marco Notari, giovane cantautore dal futuro quanto mai roseo. Niente Elettronica stavolta, solo puro e semplice Rock.
Lombroso - Due Foglie Di Settembre
Molto simile alla precedente è Due Foglie Di Settembre, in cui emerge tutto lo spirito dei Lombroso, duo milanese formato da Dario Ciffo (chitarra - voce) e Agostino Nascimbeni (batteria - voce). La canzone è però più orecchiabile e ricorda per certi versi band quali Le Vibrazioni e Negramaro.
Alessandro Zannier E Georgeanne Kalweit - Grandi Giorni
Con la formidabile coppia formata da Alessandro Zannier, compositore trevigiano nonché mente degli Ottodix, e Georgeanne Kalweit, singer americana già nei Delta V, si assiste ad un ritorno a linee melodiche più pacate e plastiche, in netto contrasto con il Rock dei due brani precedenti. L’interpretazione della Kalweit non può che rendere Grandi Giorni una tappa imprescindibile di Congarbo.
Delta V - Quanti Anni Hai?
L’ultima cover del secondo disco porta la firma dei maestri, degli ospiti più attesi, di un nome che è già garanzia: i Delta V. La canzone messa sotto torchio si intitola Quanti Anni Hai? ed i fan di Garbo la ricorderanno senz’altro per il singolo uscito nel 1983. I Delta V propongono una versione del pezzo fedele all’originale, ma non rinunciano comunque all’uso dell’elettronica per conferire a Quanti Anni Hai? un suono attuale. Un prova semplicemente superlativa.
Per fanatici, appassionati oppure curiosi, Congarbo risulta un’opera estremamente interessante, vuoi per le cover in essa contenute (alcune delle quali veramente superbe) vuoi per la presenza di tre bonus track firmate Garbo. Non mi resta altro che consigliare a tutti voi quest’uscita, sia perché ben rappresenta il panorama underground italiano, sia perché significa andarsi a riscoprire un artista storicamente importantissimo per la musica di casa nostra.