- Jimi Jamison - voce
- Frankie Sullivan - chitarra, seconda voce
- Jim Peterik - tastiera, seconda voce
- Stephen Ellis - basso
- Marc Droubay - batteria
Additional personnel:
- Mike Moran, Bill Cuomo - sintetizzatori
- Tom Kelly, Tommy Shaw - cori
1. How Much Love
2. Keep It Right Here
3. Is This Love?
4. Man Against The World
5. Rebel Son
6. Oceans
7. When Seconds Count
8. Backstreet Love Affair
9. In Good Faith
10. Can’t Let You Go
When Seconds Count
Ad appena tre anni di distanza da un masterpiece assoluto dell’AOR come Vital Signs, i Survivor rilasciano l’ennesimo grande capolavoro di Rock melodico, potendo contare su una formazione ormai stabile ed un Jimi Jamison strepitoso dietro al microfono, senza mai tralasciare l’impronta e l’apporto fondamentali di Peterik alla tastiera e di Sullivan alla chitarra, oltre che in fase di composizione. Quando nel 1987 esce When Seconds Count il movimento dell’Album Oriented Rock stava vivendo il suo periodo di maggior splendore, grazie anche all’ondata di entusiasmo prodotta da grandi ed indimenticabili lavori, come IV o Fahrenheit dei Toto, 4 e Agent Provocateur dei Foreigner, Frontiers dei Journey, Eye Of The Tiger e Vital Signs degli stessi Survivor. Melodie cromate, largo uso di tastiere e produzioni pompate erano all’ordine del giorno e mietevano vittime anche al di fuori del genere considerato, estendendo la loro presenza anche all’Hard e all’Heavy.
Sospinto dal singolo Is This Love?, hit di gran successo di quei meravigliosi anni ’80, song iper-melodica e dal grande potenziale commerciale, l’album in questione non faticò ad ottenere un buon successo, anche se inferiore a quello avuto con Eye Of The Tiger e Vital Signs. Eppure tale singolo, seppur bello, non era niente se confrontato ad altre perle contenute in questo disco, innanzitutto Man Against The World, brano emozionante e romantico, quasi commovente, capace di mettere i brividi addosso, o la sontuosa e meno nota Oceans, in possesso di un dolcissimo e liquefatto refrain, o ancora In Good Faith, ennesimo lento di Melodic Rock emozionante e coinvolgente e dal refrain di sicura presa. Ma anche tutti gli altri brani presenti non sfiguravano e non sfigurerebbero neanche oggi all’interno di una qualsiasi release di tal genere, dalla briosa opener How Much Love, bellissimo il riff tastieristico d’apertura, alla seguente Keep It Right Here, passando per le note cariche di appeal ed energia di Rebel Son, altro grandioso pezzo dal refrain Hard-oriented, e poi la favolosa title-track e Backstreet Love Affair, impossibile qui non notare la bellezza dei riff e degli intermezzi tastieristici, fino alla conclusiva ed altrettanto fantastica Can’t Let You Go, pezzo dall’attitudine Arena Rock, grintoso e pur sempre melodico.
In When Seconds Count assolute protagoniste risultano l’ugola strepitosa di Jamison e la tastiera di Peterik, mentre appena accennato ed in secondo piano viene posto il lavoro di chitarre di Sullivan ed anche la sezione ritmica, spesso poco aggressiva, si limita a dettare i tempi, influendo poco invece sulle composizioni. Scelta voluta o no, sembra trattarsi di un peccato veniale che fa perdere un po’ di mordente alle varie canzoni, ragion per cui reputiamo tale lavoro un pizzico inferiore al precedente Vital Signs, ma fuor di dubbio ugualmente meritevole di entrare di diritto tra le migliori opere del genere AOR.