- Ivo
- Milos
- Gaspr
- Jure
1. Thanatos
2. Jaret... (The One Who's Rising)
3. Cataclysmic
4. Un Monstre Et Un Chaos
5. Kubernetes vs Qubernetes
6. Noli Me Tangere (Magdalena)
Cataclysmic
La band slovena riunita sotto il moniker di Elodea sin dal 1999, giunge al debutto discografico solo nel 2006, con questo Cataclysmic, opera votata a scoprire i meandri del Post Metal presentando influenze profondissime dagli Isis di Oceanic (riscontrabili addirittura nella scelta del titolo dell’album) e dai Neurosis.
Le atmosfere degli Elodea sono altrettanto rarefatte e le canzoni si snodano interminabili con il loro mood soffocante e con il loro approccio misto fra Sludge, Doom e Hardcore: la voce del cantante ripercorre il tono tipico del celebre Aaron Turner e l’alternanza tra clean e distorti, tra sezioni soffocanti ed altre più distese, ricalca in tutto e per tutto il sound Isis.
Cataclysmic è certamente un album elaborato e complesso, che però risente dell’alone stagnante di cui è circondato, frutto di una registrazione non impeccabile, ma affascinante nel suo feeling: le parti provviste di percussioni e le altre sfregiate dal lamento Hardcore sono grezze nella produzione, trasmettendo però sensazioni oscure e deformate di perdita e decadenza. I riff Sludge si inseguono lentamente con il loro ritmo cadenzato e gli effetti di cui è dotata ciascuna canzone sono opprimenti e parecchio marcati. Sia l’opener Thanatos che la seconda Jaret... (The One Who's Rising) incuriosiscono l’ascoltatore, trascinandolo dentro una dimensione fatta di suoni avvolgenti che hanno stretto contatto con una matrice Slowcore, onnipresente nel substrato musicale degli Elodea.
Un Monstre Et Un Chaos è un’altra traccia percorsa da riff massicci e corposi, che non lasciano trasparire chiaramente, a causa del loro impeto e della loro sporca distorsione, la suddivisione degli strumenti; anche la successiva Kubernetes vs Qubernetes segue questa scia stilistica e ciò che ne risulta è un sound inquietante ed affannoso che incute angoscia all’ascoltatore e che è in grado di far mantenere massima l’attenzione. Gli Elodea hanno capacità di song-writing estremamente valide, sebbene le strutture siano praticamente identiche a quelle concepite dalla maestria degli Isis.
In definitiva, il four-piece sloveno potrà essere disprezzato da coloro che lo identificheranno come l’ennesimo clone delle bands capostipiti del Post Metal oppure sarà elogiato per la sua spiccata somiglianza con gli Isis, di cui gli Elodea ripercorrono tutti gli stilemi: l’apertura melodica di Kubernetes vs Qubernetes sarà un segno distintivo delle lezioni apprese da Turner e compagni e, nel bene o nel male, non potrà che essere apprezzato, come in via più generale lo stesso Cataclysmic.
Se la registrazione infine potesse essere migliorata in una potenziale e futura versione re-mastered, la qualità della musica espressa in Cataclysmic diventerebbe ancora più evidente ed accessibile ad un vasto pubblico.