Sun Eats Hours
- Francesco "The President" Lorenzi - voce e chitarra
- Gianluca "Boston" Menegozzo - chitarra
- Matteo "Lemma" Reghelin - basso
- Riccardo "Trash" Rossi - batteria
Nicotine
- Howie - voce
- Yasu - chitarra
- Full - basso
- Naoki - batteria
1. Rain - The Cult (04:09)
2. Enter Sandman - Metallica (03:42)
3. Kickstart My Heart - Mötley Crüe (03:36)
4. Digging The Grave - Faith No More (03:03)
5. Ace Of Spades - Motörhead (02:22)
6. You Shook Me All Night Long - AC/DC (03:33)
7. Valhalla - Blind Guardian (03:51)
8. Future World - Helloween (03:46)
9. It's My Life - Bon Jovi (02:55)
10. I Remember You - Skid Row (04:45)
11. The Final Countdown - Europe (03:47)
12. I Was Made For Lovin' You - Kiss (03:17)
Metal Addiction
Che lo si voglia o meno, suonare cover rappresenta oggi uno dei tanti modi per fare musica, cambia poco se si tratta di giovani allo sbaraglio o band già affermate in tutto il mondo. Sempre più spesso ci si trova perciò ad avere a che fare con album costituiti interamente da classici del passato, più o meno celebri a seconda delle occasioni, riproposti in chiavi alternative. Gli elementi che rendono un disco del genere degno di nota sono molteplici: dalla bravura del complesso alla qualità dei brani originali, dalla capacità di riadattarli alla produzione. Il progetto Metal Addiction nasce dalla volontà da parte di due gruppi Punk, validissimi per giunta, di interpretare a proprio modo brani storici dell’Hard ‘N’ Heavy, tanto che il sottotitolo dell’opera recita appunto “Punk Rockers Remaking Heavy Metal Hits”. I protagonisti di questo interessante lavoro si chiamano Sun Eats Hours, senza dubbio una delle Punk band italiane più apprezzate all’estero attualmente, e Nicotine, combo formato da quattro giovani nipponici assolutamente scatenati, mentre è l’attivissima Rude Records ad occuparsi degli aspetti tecnici così come della distribuzione.
La prima parte del disco vede i Sun Eats Hours alle prese con dei veri e propri inni della musica Rock. C’è da dire che la band vicentina, nata nel 1997, rappresenta oggi una realtà nel panorama musicale italiano, avendo già alle spalle ben cinque dischi (fra cui un live) e performance di supporto a gruppi affermati come The Offspring, A.F.I., NoFX, Pennywise e Ska-P. Il primo brano proposto, nonché singolo apripista dello split, è Rain dei The Cult, una gemma datata 1985. I Sun Eats Hours, grazie ad una tecnica sopraffina oltre che ad un intelligente uso delle voci, riescono ad impreziosire la canzone con grande personalità, senza per questo offuscarne il fascino originale. Non si può dire lo stesso della successiva Enter Sandman (Metallica), pezzo che di per sé non ha mai brillato eccessivamente. Al contrario di quanto fatto con la stucchevole Rain, qui la band veneta si attiene fin troppo allo stile dei Metallica, dimostrando soltanto una preparazione tecnica notevole. Cambiano decisamente le cose con Kickstart My Heart, che, con il suo ritmo incalzante, le melodie travolgenti ed un drumming da capogiro, si candida come uno dei migliori capitoli dell’opera. I Mötley Crüe dei tempi migliori rivivono grazie ad un esplosivo mix fatto di Hard Rock e Punk, per dare vita ad una cover di cui Vince e compagni andrebbero certamente fieri. I Faith No More, si sa, furono un gruppo rivoluzionario, difficile da imitare. La versione qui proposta di Digging The Grave (1995), però, sembra suonata dalla band vicentina con una freschezza quasi sorprendente, capace di rendere il brano intenso ed appetibile in ugual misura. Ace Of Spades: non servono altre parole per descrivere questo gioiello firmato Motörhead. Il sound si fa pesante, le chitarre affilate e Francesco, dietro al microfono, mette in mostra il lato più aggressivo di sé. Nonostante non ci siano particolari cambiamenti rispetto all’originale, la potenza sprigionata dalla canzone basta a togliere ogni dubbio. Accade esattamente il contrario in You Shook Me All Night Long, dove degli AC/DC rimane ben poco, con risultati del tutto sorprendenti però. I Sun Eats Hours decidono di rallentare il brano, rendendolo una sorta di ballad, sudata, ricca di tensione emotiva ed incredibilmente toccante. You Shook Me All Night Long chiude perciò al meglio la prima parte del disco, spianando la strada alla furia dei Nicotine.
Dei Nicotine, in Italia, non si è mai sentito parlare, mentre in patria sono considerati fra i maggiori esponenti del genere e, non a caso, vantano migliaia di copie vendute, oltre ad essere i proprietari della label giapponese Sky Records. Negli Stati Uniti hanno addirittura partecipato al Vans Warped Tour, festival itinerante che riunisce il meglio del Punk - Hardcore mondiale: un traguardo davvero importantissimo per ogni band che si rispetti. I quattro musicisti dagli occhi a mandorla partono a razzo con due indimenticabili classici della tradizione Power Metal: Valhalla (Blind Guardian) e Future World (Helloween). I riffing si ripetono a velocità quasi supersoniche, il drumming furioso detta i ritmi, mentre Howie coinvolge l’ascoltatore grazie ad stile vocale molto caratteristico, spesso divertente anche a causa della strana cadenza. Ad ogni modo, Valhalla e Future World (quest’ultima specialmente per via del suo sound spensierato ed allegro, volutamente enfatizzato dal combo nipponico) verranno sicuramente apprezzate dai fan del genere, ma, perché no, anche da semplici appassionati e curiosi. Stesso discorso per It’s My Life, che supera addirittura la versione dei Bon Jovi. L’incedere raggiunge picchi sbalorditivi, mentre i cori durante il refrain catturano l’ascoltatore in un irresistibile vortice di potenza e melodia. La dolce ballata I Remember You, scritta originariamente dagli Skid Row nell’ormai lontano 1989, perde parte della sua carica emotiva in favore di un maggiore impeto. Howie non ha certo la strepitose voce di Sebastian Bach, e si sente, ciò nonostante I Remember You resta un capitolo valido ed al tempo stesso travolgente di Metal Addiction. Sebbene sia una delle canzoni più abusate di tutti i tempi, The Final Countdown lascia comunque il sorriso sul volto. Il merito di ciò va tutto ai Nicotine ed alla loro grinta esplosiva, contraddistinta da chitarre taglienti e ritmiche forsennate, come testimonia appunto la spassosa The Final Countdown. A porre degnamente fine al disco ci pensa I Was Made For Lovin’ You dei leggendari Kiss. Musicalmente parlando, il pezzo presenta le stesse caratteristiche mostrate fin’ora, ma lunge dall’annoiare, vuoi per il memorabile ritornello, vuoi per la solita energia sprigionata dai ragazzi del sol levante.
Metal Addiction è un lavoro consigliato proprio a tutti: fanatici di Heavy Metal, appassionati di Punk, semplici curiosi e chiunque altro. Infatti, le dodici tracce che compongono lo split si lasciano ascoltare più che volentieri e passerà diverso tempo prima che esse possano iniziare ad annoiare. Per quanto riguarda una fantomatica sfida tra Sun Eats Hours e Nicotine, risulta difficile eleggere un vincitore, in quanto entrambi i gruppi hanno dalla loro aspetti positivi e negativi. Tra l’altro, Metal Addiction può rivelarsi un ottimo mezzo per iniziare a conoscere queste due band. Meglio approfittarne, anche perché la produzione è perfetta e la confezione molto curata. Per chi fosse interessato all’acquisto di Metal Addiction, il disco è disponibile presso il sito ufficiale della Rude Records al modico prezzo di dodici euro.