- Claudio Pilati - batteria
- Michele Gozzi - basso
- Nicholas Hill - voce
- Sergio Calzoni - elettronica
- Stefano Nieri - chitarra
1. Absence Of Charisma
2. Rub'alKhali
3. This Something
4. Automatisme Psychique
5. Lithium Flowers
6. And You Become
7. Unheimlich
8. Swerved Rooms
9. Drag Me Away
10. Unheimlich (mesmerizemix)
11. Distance (Act Noir Remix)
Automatism Psychique
E’ interessante osservare come la scena italiana si stia esprimendo attraverso diverse realtà che propongono sonorità originali e sperimentali: attiva testimonianza di questo fenomeno che sta gradualmente sviluppandosi è il progetto Act Noir, costituito da cinque ragazzi di Bologna e Ferrara che si ispirano ai timbri psichedelici di Porcupine Tree, Pink Floyd e Bark Psychosis, inserendo elementi più derivati dalla tradizione Gothic/Dark (Anathema su tutti) ed elettronica (Massive Attack e Depeche Mode). Questo connubio rende particolarmente personale lo stile presentato dagli Act Noir, che debuttano nel 2006 con l’album Automatism Psychique, un’opera provvista di un’estrema raffinatezza e sensibilità.
Le atmosfere plasmate dagli Act Noir sono posate e ricche di elettronica, capaci di trasmettere sensazioni oscure ed inusuali: la voce di Nicholas nell’opener Absence Of Charisma, si adatta con efficacia alle distese parti di chitarra e al ritmo lento e riflessivo tessuto dal resto della band.
Le matrici di fondo della musica della formazione rimangono la sfera Darkwave e quella psichedelica, che aleggiano in ogni composizione: se all’inizio Automatism Psychique potrà apparire abbastanza statico e votato a visitare aloni tenebrosi e colmi di tastiere, il terzo episodio This Something costituirà prova di grande varietà stilistica, assumendo un approccio più diretto e trascinante, che riuscirà a far immergere gli ascoltatori nella dimensione Act Noir, grazie anche all’impiego di chitarre acustiche che emergono a tratti e che conferiscono un cupo fascino alla canzone. Anche la traccia successiva, la title-track, è dominata da basi elettroniche elegantissime e perfette nel loro mood, in cui si sovrappongono chitarre distorte e una batteria orientata verso meandri Alternative.
Le composizioni, che hanno un gusto Trip Hop di notevole fattura e non disdegnano aperture più progressive, combinano onirico ed apocalittico, riuscendo a conciliare ritmo e sezioni avvolgenti.
E se Unheimlich sembrerà uscire direttamente da un’opera dei Depeche Mode, Drag Me Away sarà figlia degli aloni dei Massive Attack nel suo incedere cibernetico e cadenzato.
Pertanto Automatism Psychique non presenta elementi di debolezza e mostra invece chiaramente come gli Act Noir siano dotati di un song-writing eccezionale, degno delle più grandi bands del panorama mondiale e di una fantasia stilistica quasi inedita alla scena nazionale.
Un plauso va inoltre alla My Kingdom Music che ha saputo credere in questi cinque ragazzi, valorizzando le loro sonorità e contribuendo alla produzione del disco d’esordio, opera che fa prevedere un futuro ricco di successo e di ottimi responsi da parte della critica. Spesso mescolare tra loro generi differenti può risultare noioso o non coinvolgente seppur sperimentale, ma nel caso degli Act Noir ciò che risulta è un sound perfettamente equilibrato e privo di pecche stilistiche o strutturali, caratteristica che farà correre lontano la band italiana.