- Alberto - basso, tastiere
- Andrea - batteria
- Gianni - voce
- Matteo - chitarre
- Mauro - tastiere, basso, chitarre
- Nico - chitarre
1. I
2. II
3. III
4. IV
5. V
6. VI
7. VII
8. VIII
9. IX
10. X
Un Mondo In Me
Glaciale, perlaceo, eterno. Probabilmente non bastano le parole per esprimere i caratteri di un’opera, Un Mondo In Me, che si presenta a testa alta fra le produzioni dark/gothic rock europee. Stilisticamente il prodotto della collaborazione italiana tra Canaan e Colloquio è connotato fortemente da sprazzi doom che impreziosiscono di una foschia eterea le singole track. Tutti e dieci i capitoli si presentano infatti tanto sublimi, avvolti in un involucro di emozioni pure e sfumate, che si evita di dare un titolo agli stessi brani. A tal proposito, questi prendono forma solo attraverso una numerazione, a sottolineare oltretutto il forte legame che le unisce. Il mood del disco è assolutamente paralizzante e introverso. Si tratta di un’opera omnia per la ricerca delle sensazioni di tristezza, malinconia, disagio e rimpianto, che colorano di infinite sfumature grigie la nostra vita.
Le liriche sono molto curate, eseguite in modo lento e cadenzato. A volte sono rese tramite effetti elettronici in modo da inglobarle nello stesso tessuto sonoro che appare in più punti ovattato, morbido e allo stesso tempo glaciale, proprio come un muro di ghiaccio. La compattezza del disco poi colpisce particolarmente in modo positivo, poiché permette all’ascoltatore di immergersi pienamente, secondo dopo secondo, nelle atmosfere che vengono evocate dal vocalist, Gianni Perdetti. I pensieri e i ricordi scorrono via cristallini e immutabili, appannati dal tempo e dalle emozioni. L’eternità, intesa come situazione a metà tra vita e morte, è forse il termine che meglio descrive questo album. L’eternità della sofferenza e dei momenti di tristezza o confusione interiore. Tutto ciò viene espresso in modo assolutamente elegante e surreale. Rispetto all’ultima grande prova dei Canaan, The Unsaid Words, il sound è sicuramente più orientato in direzione atmosferica, se non addirittura ambient. Questo album, così com’è, è un vero capolavoro, approfondisce le sonorità dark e gothic, moderne e passate, come anche le suggestive potenzialità liriche del cantautorato.