Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
1997
Line-Up: 

- Tjodalv - batteria
- Erkekjetter Silenoz - chitarra, voce
- Shagrath - voce
- Stian Aarstad - tastiera
- Nagash - basso, voce


Tracklist: 

1. Mourning Palace (05:12)
2. Spellbound (by the Devil) (04:07)
3. In Death’s Embrace (05:41)
4. Relinquishment of Spirit and Flesh (05:31)
5. The Night Masquerede (04:23)
6. Tormentor of Christian Souls (05:38)
7. Entrance (04:46)
8. Master of Disharmony (04:15)
9. Prudence’s Fall (05:54)
10. A Succubus in Rapture (05:57)
11. Raabjørn speiler draugheimens skodde (05:02)

Dimmu Borgir

Enthrone Darkness Triumphant

I Dimmu Borgir dopo due full-length di grande successo, producono il loro terzo lavoro nel 1997, Enthrone Darkness Triumphant. Il black metal melodico del gruppo è ormai ben conosciuto dopo le ottime prove di For All Tid e Stormblast. Questo album si presenta poi decisamente ben strutturato sotto ogni punto di vista. Cominciando con la prima track, Mourning Palace, si percepisce bene come ogni strumento abbia una propria autonomia e che converga in un sound generale molto dinamico. Tutto ciò grazie a dei riff molto vari e accattivanti, che passano dalla violenza alla melodia e all’evasione sonora. Contributo decisivo viene fornito poi dalle tastiere che ampliano le atmosfere con passaggi esaltanti ed evocativi.
L’aspetto evocativo si dimostra poi fondamentale in generale in un gruppo melodico come i Dimmu che, grazie anche alla voce del loro man-symbol, Shagrath, riescono a creare atmosfere uniche, malvagie, urtanti. La componente elettronica incide sul sound macabro con effetti in stile organo demoniaco, proprio come in Spellbound (By the Devil), che si protende per quattro minuti di rabbia e screaming, attraverso ameni passaggi strumentali. Doppia cassa, chitarre distorte conferiscono il classico sound black, anche se la qualità della registrazione non è mai bassa, ma al contrario si fa apprezzare.

La successiva track è In Death’s Embrace, una song molto interessante per il suo ritmo tirato, il vocal maligno, e un riff molto orecchiabile che rende tale song uno dei paletti nei live. Molto bella la svolta melodica di keyboard che riconduce a un sound dove la Morte viene cantata splendidamente, con ottime prove da parte di tutti gli strumenti. “By The Power of Death”. La componente macabra è poi chiave di molti intro di brani come Relinquishment of Spirit and Flesh, dove lascia spazio a una doppia cassa massacrante e un riff di chitarra molto tortuoso. “My Soul’s Persecutor…My Eternal Divinity”. Le tematiche approfondite riguardano la religione con un rigido anticristianesimo, il satanismo, la misantropia. In pratica sviluppano tutte liriche in perfetto stile Black, ma nonostante ciò non risultano quasi mai ripetitivi, soprattutto nel sound, grazie a una grande varietà di rivolti sonori, come è percepibile in The Night Masquerede. Lo screaming di Shagrath impone l’ascolto e detta così il timbro dei Dimmu Borgir.

Altro elemento fondamentale sono i numerosi cambi di velocità di tutti gli strumenti che viaggiano parallelamente, con ognuno una propria fisionomia e un proprio ritmo. Producono una musica altalenante, ricca di momenti ad alta tensione e altri più rilassati. Un Black Metal di conseguenza di ottima qualità, grazie anche, per quanto riguarda il vocal, a cambi di tonalità, come verso la fine della quinta track. Tormentor of Christian Souls si apre e procede in un atmosfera macabra, apocalittica grazie a un efficace accompagnamento di tastiera. La tastiera contribuisce anche nella track successiva, Entrance, a creare un ritmo cadenzato, sognante, molto tranquillo, in opposizione alla violenza della batteria e di Shagrath. Questi sentimenti di rabbia, disarmonia e oscurità vengono ulteriormente approfonditi nei brani successivi, Master of Disharmony e Prudence’s Fall. “Take me from the Hordes of the Living Into the Blessed Darkness”, “In Satan’s Beauty, Life was Found”.

Melodie di chitarra in queste due track e di tastiera ci conducono a A Succubus in Rapture. Le liriche inquadrano le donne come cause di piaghe, guerre, stregonerie, disordini nel mondo. Sono loro, secondo i Dimmu Borgir, a soggiogare la mente degli uomini con la loro bellezza diabolica, “Her Diabolical Beauty Enchants your Bewildered Minds”. La seguente e ultima track è Raabjørn speiler draugheimens skodde che aprendosi con una dolce melodia chiude questo capitolo, di quasi un’ora, targato Dimmu Borgir. Guardando nel complesso questo è forse il migliore full-length dei Dimmu Borgir per varietà del sound e incisività. Le varianti elettroniche si fanno sentire e apprezzare notevolmente, confermando la band norvegese ai massimi livelli del black metal mondiale.

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