- Jorge - voce
- Jake - chitarra
- Rick - basso
- Meggers - batteria
1. Under Attack (02:06)
2. Without Warning (02:20)
3. System Failed Us Again (02:43)
4. Social Outcast (02:14)
5. V.I.P. (03:10)
6. No Solution - No Control (01:41)
7. Down And Out (03:43)
8. In It For Life (02:01)
9. On City Streets (04:21)
10. Fallen Heroes (01:59)
11. The Great American Progress (01:59)
12. Stand And Fight (01:42)
Under Attack
A giugno uscì un disco, Written In Blood dei Cheap Sex, che dimostrò abbondantemente quanto i The Casualties siano oggi il punto di riferimento assoluto per quanto concerne lo Street Punk. Infatti i Cheap Sex, come d’altronde una miriade di altri gruppi, devono tutto o quasi al complesso americano, giunto ormai al suo sesto full lenght. Per chi non li conoscesse, i The Casualties si formano nel 1990 a New York e sono guidati dall’incontenibile singer Jorge, unico membro della band presente dagli esordi fino ad oggi. Dopo un EP, 40 Oz. Casualty (1992), ed alcune partecipazioni a diverse compilation, Jorge e compagni arrivano finalmente al debutto vero e proprio: For The Punx, datato 1997, tutt’ora uno dei dischi più apprezzati dai fan del gruppo. Con il passare del tempo il combo americano diventa una garanzia e così la SideOneDummy, distribuita in Italia dall’attenta Rude Records, li mette sotto contratto. Ecco quindi che, a distanza di due anni dal precedente On The Front Line, esce Under Attack, prodotto niente meno che da Bill Stevenson (Black Flag, Descendents, All). Il disco non potrebbe presentarsi meglio: all’interno di un elegante digipack trovano infatti spazio un libretto esemplare ed un artwork veramente curato.
Si parte a razzo con la titletrack, Under Attack, brano aperto da un riffing quasi maniacale. Il sound è quello di sempre: ritmi forsennati, chitarre affilate e cori insistenti. Evoluzione? Sperimentazione? I The Casualties non sanno cosa siano e francamente se ne infischiano. Come dare loro torto, quando vengono scritte canzoni di questi livelli tutto il resto passa in secondo piano. Già, perché in pochi si aspettavano un album di tale portata. Jorge e soci, invece, sorprendono grazie a dodici tracce di pura rabbia urbana, per quasi mezz’ora di violenza sonora senza eguali in ambito Punk. Jorge, con il suo classico stile vocale, è furioso come non mai, mentre i magnifici assoli si ripetono irrefrenabili. C’è da dire che la band americana ha fatto enormi passi in avanti quanto a preparazione tecnica e per accorgersene basta fare un confronto tra il full lenght d’esordio, For The Punx, e questo Under Attack. Un ulteriore plauso quindi al gruppo di New York City, capace di potenziare il proprio sound senza perdere la grinta devastante dei primi tempi.
La produzione è pulita e permette di apprezzare appieno ogni singolo passaggio dell’opera, rivelandosi l’asso nella manica di Under Attack. D’altronde, quando uno come Bill Stevenson si mette al lavoro, difficilmente il prodotto finale è al di sotto delle aspettative. Tornando a parlare dei singoli brani, va detto che non ci sono cali e perciò l’intensità resta sempre micidiale, dal primo all’ultimo minuto. Sebbene la qualità di tutte le tracce sia ineccepibile, all’interno del lotto emergono in particolar modo l’opener, contenuta anche nella compilation del Vans Warped Tour 2006, Sistem Failed Us Again e V.I.P., entrambe caratterizzate da refrain travolgenti e cori altrettanto elettrizzanti, In It For Life, dove le melodie si fanno leggermente più orecchiabili, On City Streets, vera dichiarazione d’intenti da parte del complesso statunitense, e Fallen Heroes, nella quale la frenetica alternanza voce - cori si rivela assolutamente vincente. A chiudere l’album ci pensa infine Stand And Fight, eccezionale brano strumentale. Esperimenti di questo tipo non sono poi così comuni oggi nel Punk, ma stavolta non c’è nulla da ridire: si tratta dell’ennesima perla di un lavoro semplicemente incredibile.
Under Attack è un disco estremamente valido, sia dal punto di vista sonoro che testuale. Le liriche infatti, inni di strada ed accuse alla società moderna, non fanno altro che arricchire un’opera già irresistibile. Impossibile dunque non lasciarsi trascinare dai The Casualties, autori finalmente di una prova degna del loro nome. Ogni appassionato che si rispetti non dovrebbe lasciarselo scappare, perché Under Attack è senza dubbio una delle migliori uscite Punk del 2006.