- Juha Leppaluoto - voce
- Antti Karihtala - batteria
- Teemu Hautamaki - basso
- Pasi Sipila - chitarra
- Jasse Hast - chitarra
1. Bitter Joy
2. At the End of our Day
3. Craving
4. Little Angel
5. Fall
6. Erase Me
7. Desire You
8. Come Tonight
9. All I Care Is Dying
10. Sister Misery
11. Sorrowsong
Downhearted
I Charon vennero fondati in Finlandia nel 1992 da Antti Karihtala(batteria), Teemu Hautamaki (basso), Pasi Sipila (chitarra) e Jasse Hast(chitarra), ma già nel 1995 entra a far parte della line-up il nuovo vocalist Juha Leppaluoto. Dopo numerosi promo, debuttano nel dicembre del '98 con l'album Sorrowburn, seguito nel 2000 dal loro secondo lavoro Tearstained. Questi due album furono distribuiti solo nella penisola scandinava, ma permisero comunque agli Charon di far da apri pista ai Sentenced nel loro tour finlandese della primavera del 2000.
Ma è nel 2002, grazie proprio alla pubblicazione di quest'album, Downhearted, che la band finlandese deve superare l'esame europeo, visto che per la prima volta un loro lavoro viene distribuito oltre i confini della loro terra d'origine. Esame ben superato se si pensa che l'album si piazzò per parecchie settimane al 3° posto nella classifica finlandese e soprattutto proprio grazie a Downhearted i Charon intrapresero, nell'autunno del 2002, il loro tour europeo con Nightwish ed After Forever.
Il sound proposto in quest’album è quello riconducibile al Gothic Rock o, come lo hanno ribattezzato alcuni, Love Metal dei connazionali HIM, i ritornelli sono carini, orecchiabili e romantici, le atmosfere malinconiche e quasi decadenti, i testi anche questi malinconici e romantici, forse troppo, molto adatti ad un pubblico di teen-agers, e il cantante è in possesso di buone doti canore. Una delle cose che maggiormante si può apprezzare è l'inserimento di una voce femminile che nei ritornelli accompagna e si sovrappone a quella maschile conferendo al tutto un'enfasi ed un pathos maggiori. Ciò lo si nota soprattutto nella closer Sorrowsong, vero e proprio gioiello contenuto in quest'album, e sicuramente una delle più belle in assoluto nel panorama gothic, introdotta in tono sommesso, quasi silenzioso, da un’intro di tastiera, il brano si snoda poi facendo presa, oltre che sulla doppia voce di cui prima si parlava, su una linea melodica malinconica e romantica davvero bella, ma anche il singolo Little Angel, seppure inferiore, si presenta come una buona gothic song che sembra ricalcare fin troppo le sonorità intraprese dai cugini HIM, così come l’opener Bitter Joy, invece At the End of our Day, è un brano dai toni quasi sommessi nelle strofe che poi acquista un ritmo più sostenuto sfociando in chorus pieni e sempre decadenti, ed ancora si potrebbe segnalare Erase Me, che si distingue per il suo chorus potente e coinvolgente, mentre Sister Misery pur non staccandosi dal sound proposto nel platter in questione, si differenzia per una maggior vivacità, una sezione ritmica più possente e veloce, i toni più aggressivi. Il resto di questa release però si assesta su livelli medio-bassi, su cui si può anche glissare visto che veramente poco aggiunge all’album dal punto di vista qualitativo.
In definitiva un album consigliato, soprattutto a chi per la prima volta si avvicina a questo genere musicale, un album forse un po’ troppo adolescenziale, dove tutto dai testi alle musicalità hanno il principale scopo di attirarsi le simpatie del pubblico più giovanile, cosa peraltro che è riuscita molto meglio ai loro connazionali già citati.