- Kip Winger - voce, basso, chitarra acustica, tastiera
- John Roth - chitarra, cori
- Cenk Eroglu - tastiera, chitarra
- Rod Morgenstein - batteria
- Reb Beach - chitarra, cori
1. Right Up Ahead
2. Blue Suede Shoes
3. Four Leaf Clover
4. M16
5. Your Great Escape
6. Disappear
7. On A Day Like Today
8. Livin' Just To Die
9. Short Flight To Mexico
10. Generica
11. Can't Take It Back
IV
Quarto album per i Winger che si riformano sempre per l’attivissima Frontiers e sfornano un nuovo album dopo ben tredici anni dal precedente Pull (1993).
Il tono, l’anima della nuova release, semplicemente intitolata IV, non ha però nulla dei primi due album, ossia Winger (1988) e In The Heart Of The Young (1990), che valsero a Kip Winger dischi di platino, d’oro, primi posti in varie classifiche e tanta fama ed onore. Considerando che il progetto Winger partiva dal bassista della band di Alice Cooper autrice di Constrictor (1985) e Raise Your Fist An Yell (1986) si può affermare che ai tempi Kip (bassista per Alice e cantante/bassista nella sua band) riuscì veramente, in compagnia di Reb Beach (chitarra) a far vedere ciò che valeva.
Purtroppo con il terzo album Pull le cose cominciarono a non funzionare più a dovere; i toni da party e decisamente melodici dei primi due album venivano messi in secondo piano rispetto a melodie più oscure e malinconiche con tanta pesantezza in più, rimanendo pur sempre nell’ambito di un hard rock ferrigno.
Si può dire che il nuovo disco, IV, ricalchi in buona parte il sound di Pull; potremmo far un certo paragone fra questo sound e quanto decise di proporre Dokken negli anni ’90, non incontrando certo il favore dei suoi fan del primo periodo.
Anche questa release dei Winger rischia di incontrare brutte nuove. Si può dire che il disco comincia alla grande con quattro pezzi eccelsi, partendo dall’opener Right Up Ahead, che inizialmente sembra un brano cadenzato ed oscuro e poi esplode in un ritornello solare ed estremamente melodico. Ottime le parti di chitarra di Beach (Whitesnake, ex-Dokken) e Roth (chitarrista che sostituì il precedente axeman della band, Paul Taylor, durante il tour di Pull).
La seconda traccia, la soffusa Blue Suede Shoes, inizia con la voce filtrata di Kip e poi esplode con l’intervento di un coro molto drammatico e triste. Il sottofondo del brano è dominato da un giro di basso emetico e straniante di Winger.
Altrettanto ottima e convincente è l’hard rock melodico di Four Leaf Cleaver, brano che fa dell’incedere emozionale il proprio pregio. Le melodie particolari e per nulla dirette del pezzo rendono prezioso e difficile l’ascolto. Da M16 in poi ci sono pochi spunti ancora interessanti.
Sicuramente una song ancora bella è il lento malinconico e tristissimo On A Day Like Today, che pone in primo piano anche l’intervento del tastierista Cenk Eroglu (che già ha collaborato con Kip nel progetto Xcarnation). Il brano, bellissimo, ha un tono e un incedere quasi gothic rock ma riesce pur sempre a risultare appetibile anche per i rocker.
Nel complesso però il lavoro, globalmente considerato, non convince appieno e non bastano quattro ottime song per salvarlo da un limbo di quasi sufficienza.