Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
Relapse Records/Self
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Frank Mullen - Voce
- Guy Marchais - Chitarra
- Terrance Hobbs - Chitarra
- Mike Smith - Batteria
- Derek Boyer - Basso


Tracklist: 

1. Oblivion
2. Abomination Reborn
3. Redemption
4. Bind Torture Kill
5. Misconceived
6. Translucent Patterns of Delirium
7. Creed of the Infidel
8. Regret
9. Entrails of You
10. The End of Ends
11. Prelude To Repulsion

Suffocation

Suffocation

Il mondo della musica si può semplicisticamente e generalmente suddividere in due: gruppi che scrivono la storia e gruppi che invece la storia la vivono, sfruttando quello che i predecessori hanno composto. I Suffocation senza ombra di dubbio appartengono alla prima categoria.
Furono loro insieme a poche sparute altre band (Cannibal Corpse in primis) che all'inizio degli anni '90 estremizzarono ulteriormente il suond di Morbid Angel, Deicide e via dicendo inventando un genere nuovo: il Brutal. Non solo: ne diedero una propria personale espressione, il brutal newyorkese, che fece proseliti in tutta l'east coast; basti ricordare, per esempio, i Dying Fetus.

La ricetta è semplice e mai cambiata nei 15 anni della loro carriera: sfruttare la propria tecnica musicale per sviluppare trame annichilenti, complesse, convulsive e soffocanti. Velocità e violenza allo stato puro, condite dal ruggito vomitante di Frank Mullen e da una predilizione per melodie malate e dissonanti. E come c'era da aspettarsi (dato il sempre alto livello delle uscite a cui ci hanno abituato) anche il loro ultimo lavoro, l'omonimo Suffocation, non delude le nostre aspettative.

Pochi ma buoni sembra essere la filosofia dei cinque newyorkesi, perchè nel corso del tempo sono veramente esigui i dischi all'attivo della band (al contrario di alcuni loro simili), situazione dovuta principalmente ad uno stop durato ben nove anni e riportata alla normalità nel 2004 grazie all'ottimo Souls To Deny. Non contenti, però, i Nostri hanno deciso che l'album precedente non bastava a soddisfare ne la voglia dei fan ne tanto meno il loro istinto di musicisti, decidendo così di regalarci l'ennesima perla di una carriera incredibile.

Suffocation viaggia sulle stesse coordinate di Pierced From Within e anzi quasi ne ricorda i fasti (da molti è considerato il disco più tecnico e complesso). Con alle pelli un sempre perfetto Mike Smith, si assiste ad una vera e propria dimostrazione di brutalità. La cattiveria che ne trasuda spiazza e disorienta l'ascoltatore. E' vero che la voce del buon Frank non è più così profonda come agli inizi, ma il risultato non cambia: sempre e comunque brutal all'ennesima potenza che si alterna tra momenti pesanti come macigni e altri di blast beat furiosi, esattamente come vuole la tradizione.

L'intero disco è una cavalcata nei meandri del Death più estremo e colto, sulla cui strada è possibile trovare dei veri e propri picchi di genialità (o pazzia): ne sono alcuni esempi Abomination Reborn, che ci sbatte in faccia tutta la potenza dei Suffocation, oppure Blind Torture Kill, forse il pezzo più rappresentativo, scolpito con riff al vetriolo, doppia cassa a mille e linee vocali letteralmente distruttive. Giusto ricordare anche pezzi come Creed Of The Infedel o Translucent Patterns Of Delirium, che più si avvicinano ai lavori precedenti, oppure Prelude To Repulsion, la song conclusiva tutta blast beat e growl.

Insomma, gli ormai non più ragazzini Suffocation stanno vivenda una seconda giovinezza, perchè il loro sound risulta si ancorato allo stile che li ha resi famosi, ma pur sempre moderno, non statico ne tanto meno stantio, ma capace di regalarci ancora alcune ore di divertimento e brutalità. Che dire se non acquistatelo a scatola chiusa. I Suffocation sono come il vino: più invecchiano più diventano buoni.

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