Mauro Codeluppi - voce
Giuseppe Codeluppi - chitarra
Davide Devoti - chitarra
Helder Stefanini - batteria
1. State Oppression
2. Joe's The Best
3. Bastard
4. A Certain Kind Of Killer
5. Army
6. My Boss
7. No Card
8. Power
9. Start A Fight
10. Don't Let Me See It
11. Hate
12. Raw Power
13. Our Oppression
14. We're All Gonna Die
15. Police Police
16. Nihilist
17. Politicians
Screams from the Gutter
Dopo il seminale You Are The Victim , che nell 1983 dettò i canoni del genere e che fruttò ai Raw Power, il cui nome deriva da un lavoro di Iggy Pop, l'interessamento con conseguente invito al Festival alternativo L.A. 84 da parte di Jello Biafra e relativo tour americano, i nostri registrarono durante quello stesso tour il loro secondo eclatante album, quello Screams From The Gutter che consolidò oltreoceano una fama già notevole, e che li consacrò come gruppo Italiano più importante del settore, seguiti in questa ipotetica classifica dai Negazione, nei quali tra l'altro suonava la batteria tale Jeff Pellino, alias Neffa... Per dare un'idea dell'importanza di quel tour di ventimila chilometri, basti pensare che suonò come loro spalla un gruppo di sconosciuti che non venne proprio calcolato dal pubblico e che rispondeva al nome di Guns N' Roses, ma se volete la lista degli altri eccola: Circle Jerks, Black Flag, MDC, Hungry Samoans, DOA, Slayer, Venom, Motorhead, GBH e molti altri.
Screams From The Gutter si presentava come ribollente crossover tra l'Hardcore alla Agnostic Front più estemo ed il nascente Speed Metal, ed anche in questo caso dobbiamo necessariamente parlare di un gruppo che ha influenzato la frangia più estrema del movimento Heavy, così come ad esempio fecero i Discharge. L'elemento essenziale che differenziava i Raw Power dalla massa di gruppi improvvisati, oltre alla convinzione che li ha fatti sopravvivere fino ad oggi nonostante la tragica somparsa di Giuseppe Codeluppi, era la capacità tecnica ben oltre la media del settore di Helder Stefanini, il cui drumming di impostazione Jazz conferiva un taglio assolutamente originale ai fraseggi ritmici che sostenevano gli isterici brani urlati da Mauro Codeluppi.
Per ciò che riguarda la descrizione dei pezzi si tratta di un rush senza soluzione di continuità che porta quasi a non distinguere gli stacchi tra l'uno e l'altro, dando a Screams From The Gutter la potenza di un diretto al volto dato con un guantone intinto nel vetriolo. E' comunque possibile nominare State Oppression, Army, Hate, Raw Power, My Boss, Police Police, queste ultime due da citare nei manuali dell'Hardcore , Nihilist e Politicians, contenente tra l'altro una dotta citazione degli MC5. Dal punto di vista delle liriche si tratta di feroci critiche contro il sistema e contro le sue regole, che lasciano poco spazio alle interpretazioni, proprio come deve essere. Ancora ricordato, sopratutto negli USA, come uno dei dischi Hardcore da inserire nella Top 10 di tutti i tempi, Screams From The Gutter è veramente tale, e pertanto proietta da solo i Raw Power nell'Olimpo del settore.