- Anthony Roman - Voce, Basso
- Gerard Garone - Tastiere ed Effetti
- Greg Collins - Batteria
- Dave Milone - Chitarra
- P.J. O' Connor - Percussioni, Voce
1. Enemies Like This
2. Packing Things Up On The Scene
3. Too Much To Ask For
4. Grass Is Greener
5. Everything's In Question
6. This Is Not A Test
7. Ascension Street
8. (Always A) Target
9. All In Control
10. As Far As the Eye Can See
Enemies Like This
Tra l'enorme calderone di gruppi (e pseudo gruppi) della frangia indie rock contemporanea dell'ultimo decennio, ad aggiungersi ai vari Interpol, Franz Ferdinand, Editors e The Strokes, troviamo i Radio 4, ennesima espressione della grande figliata (revival) post-punk statunitense. Per loro vale lo stesso discorso che ultimamente sempre più spesso si fa riguardo le band inerenti a questa tendenza: zero sprazzi di originalità ma tanta energia, buon mood e melodie che entrano facilmente in testa. Che ormai sia questa la finalità dell'indie è cosa certa: i Radio 4 semplicemente se ne fregano e tirano dritto a furia di bassi martellanti, ritmiche frenetiche e melodie accattivanti.
Dopo la pubblicazione del precedente e buono Stealing Of A Nation, il gruppo americano torna a far parlare di se a due anni di distanza dal sopracitato lavoro, con un'altra fatica tutt'altro che disprezzabile: Enemies Like This, l'ennesimo ritorno di fiamma per l'esplosività post-punk degli anni '80.
L'album si apre splendidamente con la sua canzone migliore, l'omonima Enemies Like This, trascinante, irruenta, accattivante: sotto lo spessore ritmico del basso e della batteria si esalta infatti un giro melodico duro ed emozionante, che quasi richiama i Clash più incazzati con i suoi cori vocali e la sua potenza espressiva. Di livello inferiore è invece la successiva Packing Things Up On the Scene, più blanda e melodicamente stantia, anche se in questa canzone gli arrangiamenti strumentali rimangono su livelli discreti, sostenendo il disco ed evitandone il diretto calo fisioligico. Si prosegue su ritmi veloci e sostenuti con la terza Too Much To Ask For, decisa e d'impatto al contrario della seguente Grass Is Greener, più pacata nell'andamento ma decisamente più incisiva nel riffing, "duro" ma sempre sostenuto da una buona ispirazione melodica. Tonalità e sonorità non cambiano nemmeno con la quinta Everything's In Question ma almeno l'andamento emotivo del disco continua a non cedere, incrementando, seppur lentamente, il livello complessivo della musica proposta dai Radio 4: senza esagerazioni e senza troppa artificiosità Enemies Like This scorre infatti con disarmante facilità, scavalcando - per inventiva e forza espressiva - in un solo balzo molti altri act dello stesso genere.
Più bizzarre sono invece This Is Not A Test, ben arrangiata ma melodicamente meno incisiva, e Ascension Street, che quasi riporta in auge gli aneliti e le influenze reggae tipiche di gran parte dei complessi post-punk d'inizio '80. Dopodichè ci apprestiamo a giungere alla fine del disco con le tre conclusive (Always A) Target, All In Control e As Far As the Eye Can See, canzoni che non presentano nulla di nuovo ma che in ogni caso, nel loro piccolo, riescono a colpire l'ascoltatore con buoni refrain e riff piacevoli che con semplicità riescono a colpire ed emozionare.
Così termina un altro buon disco proveniente dai sempre crescenti orizzonti dell'indie, un genere che sta maturando a vista d'occhio nonostante le pressioni delle etichette e di un mercato musicale il cui cinismo si spera non continui a mietere vittime in quest'ambito.
Nonostante un'originalità molto ben nascosta e una ricerca sonora che di certo non farà gridare al capolavoro, Enemies Like This rimane un disco di facile comprensione, diretto, coinvolgente e senza troppe pretese. Consigliato.