- Ritchie Zito - chitarra e composizioni
Guests:
- Hugo Valenti (Valentine)
- Joe Lyn Turner (Rainbow, Deep Purple)
- Eddie Money
- Joseph Williams (Toto)
- Eric Martin (Mr. Big)
- Danny Vaughn (Tyketto)
- Philip Bardowell (Unruly Child)
- Ritchie Kotzen (Mr. Big, Poison)
- Giorgio Moroder (Flashdance, Top Gun)
1. Blue Collar (featuring Hugo)
2. is He Better Than Me (featuring Joe Lynn Turner)
3. Nightmare (featuring Eddie Money)
4. Oh Samantha (featuring Joseph Williams)
5. Avalon (featuring Danny Vaughn)
6. Life Got In The Way (featuring Eric Martin)
7. Blue Monday (featuring Giorgio Moroder and Hugo)
8. Forever I Will (featuring Ritchie Kotzen)
9. I Can't Forget You (featuring Philip Bardowell)
10. I Put My Life In Your Hands (featuring Eddie Money)
11. Good Things Take Time (featuring Philip Bardowell)
12. I Don't Want to Want You (featuring Eric Martin)
The Richie Zito Project
Richie Zito sul finire degli anni' 70 è tra i session man e chitarristi più apprezzati, tanto da aver la possibilità di collaborare con artisti di grande spessore come Elton John, Neil Young, Lionel Richie, Donna Summer, Tina Turner, Art Garfunkel, impreziosendo le sue collaborazioni anche nel decennio seguente, collaborando con White Lion, The Cult, Bad English, Mr. Big, Tyketto, e partecipando, sempre nelle vesti di chitarrista, a molte colonne sonore da Scarface a Flashdance e Top Gun. Un artista che quindi si è trovato spesso circondato da artisti di un certo calibro, e così neanche in questo suo nuovo progetto, The Riche Zito Project appunto, ha voluto e potuto rinunciare a circondarsi di personaggi di valore internazionale, che lo affiancassero per tutta la durata dell'album, come Joe Lynn Turner, Eddie Money o Eric Martin, per citarne solo alcuni. Le sonorità invece riprendono l'AOR di classe, di gruppi come Foreigner, Survivor, The Babys, ma con risultati che non sempre si conciliano con tali altisonanti nomi.
Ad apertura troviamo Blue Collar, la cui interpretazione è affidata a Hugo Valenti, una song dalla facile soluzione melodica, un pò banale e scontata sia nelle strofe che nel chorus, invece l'arpeggio iniziale di Is He Better Than Me ci pone davanti ad uno dei pezzi migliori del lotto, interpretato con grande maestria da un certo Joe Lynn Turner, ed anche Nightmare è un buon pezzo dall'attitudine Hard Rock, che si avvale della buona prova di Greg Bissonette, ex David Lee Roth, dietro le pelli e della voce graffiante di Eddie Money, il quale peraltro si ripete più avanti nella bella I Put My Life In Your Hands. Iniziano adesso una serie di mid-tempos, a cominciare dalla romantica Oh Samantha, in possesso di un titolo ed un chorus alla Toto, poi la self-titled Avalon, melodica ed appassionata, e non delude le aspettative neanche la bellissima Life Got In The Way, interpretata dall'ex singer dei Mr. Big Eric Martin, come del resto anche la graziosa, ma tuttavia banale e scontata closer I Don't Want To Want You, mentre un pò troppo mielosa risulta Forever I Will, brano che rischia di uscire un pò dagli schemi tanto che in alcuni frangenti della stessa sembra di ascoltare Lionel Richie, meglio invece Blue Monday, che vede cimentarsi dietro il microfono il produttore Giorgio Moroder insieme al già citato Valenti, e soprattutto I Can't Forget You, una buona song da passare alla radio, melodica e ruffiana e ben interpretata da Philip Bardowell, protagonista anche dell'altrettanto buona e piacevole Good Things Take Time.
Gli Avalon, band voluta dal talentuoso chitarrista Richie Zito, si affacciano sul mercato discografico con un album ricco di buoni momenti, identificabili in particolar modo in prossimità di quei mid-tempos più melodici e romantici, eccezion fatta per alcuni pezzi fin troppo mielosi e tendenziosi, mentre la vena ispirativa del signor Zito sembra perder colpi quando si accelerano i ritmi e ci si cimenta in soluzioni più tendenti all'Hard Rock, che comunque sono veramente pochi nell'album in questione.