Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Temporary Residence/Promorama
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Violetta - voce, synths


Tracklist: 

1. Flanger When You Die
2. How to Use A Good Idea Till It Turns Into A Bad Idea
3. Adolf Hitler’s Emotional Side
4. Max Cancè and The Cockring Industry
5. Try To Misunderstand This One
6. I’m Wolverine and You’re Walrus and I’m Kicking Your Ass
7. Albanian On Radar (Laquiete remix)
8. I’m the Tiennamen Square Guy and You All Are The Fucking Tanks
9. Indie Bad, Gabber Good
10. We Had A Riot Doing Diacetylmorphine Feat. Agent Pazz
11. I Can’t Believe, Hedgehogs Have a Bone Inside Their Cock
12. The Dirt Between My feet’s Fingers (aka The Reverse Delay Revenge)
13. Amelie Free Youth
14. The Unbearable Lightness of a Farm Tractor
15. Welcome To the Land of Quality Snare
16. The Man Who Shot at the Squirrels (a tribute to Glenn Benton)

Miss Violetta Beauregarde

Odi Profanum Vulgus Et Arceo

E’ comprensibile se diventerete oltremodo scettici nel momento in cui leggerete la definizione grind-hop. Non si tratta però di una trovata goliardica, bensì del nuovo e innovativo lavoro di Miss Violetta Beauregarde. Odi Profanum Vulgus et Arceo è il titolo dunque di una prova sperimentale che si pone come obbiettivo, quello di unire la violenza del grind con la dinamicità e gli elementi di rottura dell’elettronica. Ma prima di parlare della musica è necessaria una parentesi sulla personalità estrema, se non addirittura esibizionista, di Violetta, ragazza nata in Svizzera, cresciuta a Bergamo, che comincia a frequentare fin dai primi anni dell’adolescenza ambienti punk. Da qui, amica al liceo di Roberta (futura Verdena), comincia a bazzicare tra i gruppi della zona e sperimenta con parecchie difficoltà cosa significa stare in gruppo. Da qui abbandona il bergamasco, spostandosi verso Alessandria con il suo ex-ragazzo, dal quale apprende le potenzialità dei sintetizzatori. Dopo le esperienze punk ed elettro-punk, decide quindi che la sua strada sarà quella di una one man-band, sfruttando appieno le possibilità dell’elettronica, nonostante lei stessa odi il genere e non l’abbia mai ascoltato.

Infatti la sua vera e totale vocazione è il punk-hardcore e di conseguenza il progetto MVB risente molto dell’aggressività del genere. Dopo un primo lavoro di successo, Violetta (conosciuta anche su Suicide Girls col nome di Aiki) ci delizia con questo album che prende il nome da una frase dei Carmina di Orazio (“Odio la massa ignorante e la tengo lontana”). L’opera si sviluppa in sedici tracce per un totale di sedici minuti di aggressività pura. Le tracks toccano una durata massima di un minuto e cinquanta secondi, in linea quindi con i canoni del grind core, e sono stilisticamente caratterizzate da parti di synths acide, totalmente selvagge, caotiche e dissonanti. Nonostante le apparenze però queste strutture vanno a creare paradossalmente il tessuto melodico dell’album. Canzoni come Flanger When You Die, Adolf Hitler’s Emotional Side, Max Cancè and the Cockring Industry, Try To Misunderstand this One, esprimono benissimo l’eccentricità di OPVEA e mettono soprattutto Violetta in una posizione privilegiata nella scena indie estrema italiana. Nonostante però la davvero breve durata, l’album è tanto potente e martellante che a fatica si regge la durata complessiva. Bisogna chiedersi però se questo comporti effettivamente un problema, data la figura di questa ragazza punk modello; in effetti con questo platter raggiunge appieno l’obbiettivo prefissato e se non altro Odi Profanum Vulgus Et Arceo costituisce lo specchio ideale della sua immagine (e quindi della sua personalità?).

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