- Guy Bannister - chitarra e tastiere
- Alistair Bowis - basso
- Ashley Dean - immagini e corno
- Simon Fogal - batteria
- David Martin - chitarra e voce
1. Terra Nova
2. No Military Parade
3. A Rook House For Bobby
4. Citizien
5. The Accident
6. Stainless Steel
7. Beeching Report
Progress - Reform
Dopo tre primi ottimi singoli, di davvero difficile reperibilità, ecco finalmente che gli iLIKETRAiNS ci regalano il loro primo prodotto finito, che prende il nome di Progress – Reform. Si tratta in verità ancora di un mini album che però racchiude in solo trentadue minuti tutta la magia di cui è capace il quintetto, famoso ormai anche per il look da ferrovieri con il quale si presentano sul palco. Nonostante questo possa sembrare più che altro un colorito pettegolezzo, è proprio nella stazione di Leeds che gli iLIKETRAiNS si incontrarono per la prima volta nel 2003. Proprio li decisero quale sarebbe stata la peculiarità del loro stile, ovvero la capacità di incantare con delle sonorità delicate, eteree e avvolgenti. Il sound diventa dunque il mezzo privilegiato per esprimere la malinconia della partenza, le vite che passano ininterrottamente per quei crocevia di destini. Pertanto queste sette tracks spaziano tra il post rock, l’indie e la wave, in un iperuranio di melodie tristemente oscure, che a volte si elettrizzano toccando addirittura la psichedelia in Stainless Steel. Per tutta la durata del disco i ragazzi di Leeds dimostrano di essere stilisticamente maturi e di saper penetrare in profondità l’animo umano attraverso i loro racconti di personaggi storici, di epiche partite di scacchi e di terre battute dalla neve e dal vento.
I drammi del Capitano Scott, morto assiderato con i suoi uomini in Antartide nell’atto di esplorare Terra Nova, e del norvegese Hjalmar Johansson nei ghiacci del Nord, le vicende del campione di scacchi Bobby Fischer e dei rapporti di Richard Becching sul miglioramento delle ferrovie in Gran Bretagna a inizio ‘900; tutto ciò costituisce il tessuto di base con il quale il gruppo inglese tesse storie di rara bellezza e soprattutto di mirabile espressività. Le tracks costituiscono delle unità a sé stanti, autonome. Ognuna va a ricercare suoni e sensazioni diverse, creando in questo modo un piccolo microcosmo nel quale l’ascoltatore sicuramente può trovare conforto e piacere. Da ciò poi persona per persona, la band ha diffuso velocemente pezzi come Terra Nova, A Rook House For Bobby, Citizien, Stainless Steel e la decadente Beeching Report che con i suoi cori profondi, fuori dal tempo e dallo spazio, consacra questo disco come una delle uscite più interessanti e importanti del 2006 in campo Post Rock. Progress - Reform è difatti un lavoro quanto mai raffinato che non potrà deludere gli amanti delle sonorità rarefatte e toccanti.