- Ville Valo - voce
- Pätkä - batteria
- Mige - basso
- Linde - chitarra
1. Your Sweet 666
2. Poison Girl
3. Join me in Death
4. Right here in my Arms
5. Bury me Deep inside your Heart
6. Wicked Game
7. I love you
8. Gone with the Sin
9. Razorblade Kiss
10. Resurrection
11. Death is in Love with Us
12. Heaven Tonight
Razorblade Romance
Il titolo dell’album, Razorblade Romance, racchiude già tutto il senso, il significato, i sentimenti contenuti in questo disco, straripante di passioni così malinconiche, così profonde e così esagerate, una concezione totale dell’amore, che, come dice lo stesso oscuro vocalist Ville Valo, “non è necessariamente ciò che mi rende felice, ma è l’unico motivo per cui mi alzo ogni mattina”.
Il genere degli His Infernal Majesty, gruppo finlandese artefice per ora di quattro album, non è accostabile ad alcun stile musicale, ed è quindi stato coniato dal gruppo stesso il termine “Love Metal”, per indicare appunto questa musicalità angosciata, disperata, con la voce suadente, sensuale e profonda di Ville, accompagnata da basso, chitarra, le squillanti note della tastiera, che sottolineano il cantato, e da cori lontani ed angelicamente lugubri. Nel suo insieme di ballate, dove non c’è spazio per l’aggressività e la violenza, questo disco è un’immersione in un mondo cupo, gotico, doloroso; non si può dire quale sia in assoluto il brano migliore, visto che ogni pezzo ha la sua particolare magia, intriso dell’animo turbato e commosso di Ville dalle prime timide note fino alla drammatica conclusione della melodia.
Ogni traccia è un’angosciata dichiarazione d’amore, un mescolarsi dei due concetti opposti di male e amore, di vita e morte. Un’opera Romantica, dove ogni traccia si lega perfettamente alle altre, con l’accostamento delle ballate più dolci, tristissime dichiarazioni di un dolore profondo, come Join Me in Death alle più energiche Sweet 666, Death is in Love With Us o Resurrection, caratterizzate da ritmi semplici e ritornelli molto cantabili.
Gli assoli strumentali sono pochi, come quello del chitarrista in Right Here in my Arms e Razorblade Kiss, lasciando quindi la scena principale alla voce singhiozzante del cantante, come in Bury Me Deep Inside o in Gone with the Sin, dove è lieve, quasi sussurrata.
Un disco d’amore, quindi, che non piacerà a chi preferisce sonorità puramente metalliche, dure, aggressive, energiche e violente, ma che sarà perfetto per coloro che si sentono angeli caduti in un mondo dove si è dimenticato, perso o semplicemente ignorato l’amore.