Resi celebri nel panorama underground d'oltreoceano dall'EP Distance And Darkness, i Burns Out Bright tornano con un full lenght nuovo di zecca. I cinque ragazzi di Columbia, South Carolina, hanno firmato con la Deep Elm Records nel 2003, dopo che la label stessa si era interessata a loro grazie a vari concerti di supporto, ottenendo quindi un buon sostegno a livello di produzione e distribuzione. Essendo i Burns Out Bright una band dal futuro molto promettente, l'attesa per il seguito di Distance And Darkness era tanta, accompagnata come sempre da un pizzico di scetticismo. Ecco che però, a distanza di due anni dall'acclamato mini, esce Save Yourself A Lifetime, un album che a sorpresa mette tutti a tacere.

Le prime cose che saltano all'occhio osservando le caratteristiche del disco sono i titoli dei brani, davvero lunghi e talvolta geniali, e la loro durata, spesso chilometrica. Inspiegabile poi come la band americana riesca, con una semplicità quasi inverosimile, a suonare pezzi di sette minuti senza un calo o una semplice sbavatura. Sarà merito forse della mescolanza di generi, della varietà sonora che ne consegue, ma Save Yourself A Lifetime risulta uno dei lavori più interessanti usciti recentemente. Il Pop Punk dalle melodie orecchiabili si unisce all'Emo Rock più sentito, andando a formare un intreccio musicale eccellente. Le chitarre sanno però diventare aggressive al momento opportuno, trasformando così il mix in un Post Hardcore dai toni malinconici ed ossessivi. The World Is Going To Hell, We Don't Have A Record Deal And I've Never Had A Better Time In My Life, forse uno dei titoli più lunghi mai visti, evidenzia immediatamente il buon lavoro di Bryan e Forest alle sei corde, un lavoro vivace e variopinto, ricco di sfumature quasi autunnali, ovvero intrise di pessimismo e mancanza.

Non sono da meno le successive Optimistic Nihilistic e Replication Is The Highest Form Of Replication, dove emerge però il cantato di Isaac Stone, vera chiave di interpretazione lirica e sonora. Con il passare dei minuti il sound dei Burns Out Bright si fa ora piacevolmente dolce, ora tremendamente aspro, per poi diventare emotivo come non mai. Era tanto che non si vedeva in giro un prodotto così colorato e personale. In verità alcuni passaggi ricordano i Texas Is The Reason di Do You Know Who You Are, ma si tratta di somiglianze ormai all'ordine del giorno in ambito Emo. Le piccole sottigliezze non impediscono infatti a Save Yourself A Lifetime di stupire, canzone dopo canzone. L'unico difetto dell'opera, percettibile comunque in minima parte, è il fatto che la band statunitense tenda, in certe circostanze, a ripetersi, proponendo soluzioni magari già ascoltate in precedenza. Nonostante questo, le ultime tracce del disco non sono meno convincenti di quelle iniziali, come testimonia la conclusiva Remember Son, One Day All Of This Will Be Yours, la quale chiude degnamente un ottimo album cui picco qualitativo è rappresentato dalla breve, ma intensa, Sincerely I.

I Burns Out Bright confermano le buone impressioni del loro EP precedente grazie ad un album particolarmente ricercato, dove trovano spazio sia elementi classici di diversi generi che vera e propria sperimentazione. Save Yourself A Lifetime sancisce inoltre la definitiva rinascita della Deep Elm Records, la quale, dopo un periodo piuttosto buio, è tornata finalmente a colpire nel segno.