Voto: 
8.7 / 10
Autore: 
Nattfodd
Genere: 
Etichetta: 
IRA/CGD
Anno: 
1987
Line-Up: 

- Piero Pelù - voce
- Ghigo Renzullo - chitarra
- Antonio Aiazzi - tastiera
- Gianni Maroccolo - basso
- Ringo De Palma - batteria


Tracklist: 

1. Come Un Dio
2. Resta
3. La Preda
4. Cane
5. Tziganata
6. Ferito
7. Apapaia
8. Re Del Silenzio
9. Vendetta/Luna
10. Ballata

Litfiba

12/05/87 (Aprite i Vostri Occhi)

12/05/87 è il primo e probabilmente il migliore di una lunga serie di live ufficiali (se si esclude la musicassetta semi-ufficiale “Live in Berlin” datata 1985) pubblicati sotto il marchio Litfiba.
Il concerto fu registrato a Firenze nella data espressa dal titolo (ovviamente) e fu la tappa finale di un trionfale tour che promuoveva l’album 17re. Nonostante il prodotto sia di indubbia qualità, Gianni Maroccolo, bassista della band, ricorda così l’esperienza di quella serata:
“Aprite i vostri occhi è una bellissima fotografia di quella tournée, anche se il concerto del Tenax era stato uno dei più normali. Non il peggiore ma senz’altro un po’ sottotono: eravamo contratti perché ci trovavamo a Firenze e tutto si giocava in un’unica mano”.


A scanso di equivoci questa registrazione dimostra invece come l’attitudine sul palco dei cinque Litfiba, in quegli anni all’apice della loro maturità artistica e compositiva, fosse un punto fermo della loro proposta. A suggellare la data venne registrato anche un ottimo video della performance: purtroppo non venne mai distribuito ufficialmente. Invero i nostri avevano una peculiare abilità nel catturare l’attenzione dello spettatore non solo con le musiche ma anche con l’immagine: in questo l’istrionico e animalesco cantante Piero Pelù faceva la parte del leone. Gli altri membri mettevano (e non poco) del loro: Ghigo Renzulli alle chitarre, Antonio Aiazzi alle tastiere, il martellante Gianni Maroccolo al basso ed il compianto Ringo De Palma, che suonava la batteria letteralmente “attaccato” a rullante e cassa, quasi una simbiosi con lo strumento.

Passando ad una descrizione del contenuto di questo disco: la musica dei Litfiba di allora spaziava dalla new-wave basata su basso e lancinanti tastiere (ascoltare l’inizio ossessivo di Come un Dio), alle chitarre post-punk delle taglienti Resta, La Preda e Cane; dalle melodie mitteleuropee violentate in Tziganata, al mantra elettrico di Ferito; per finire con i loro consueti (per quegli anni) e fascinosi cavalli di battaglia: Apapaia, Re del silenzio, Vendetta/Luna, dilatata per dodici minuti, con Piero Pelù in trance che dialoga e insulta il pubblico, urlando infine agli spettatori: -Aprite i vostri occhi!-
Si poteva finir qui ma invece nella versione in cd (diversamente da musicassetta ed LP) abbiamo Ballata, più soffusa e sgraziata rispetto alla versione in studio, quasi il risveglio da un lungo sogno.
Un disco che fa rimpiangere il passato così glorioso di questa band, un disco da ascoltare con un pizzico di nostalgia e da godere.
Un disco consigliato a chi vuol conoscere la dimensione live di un gruppo che, almeno in quegli anni, ha fatto la storia del rock italiano.

“In un sogno o no ma eravamo strani/
la nostra nave viaggiava veloce/
e noi uomini, noi vinceremo/
sarà quella sfera nelle nostre mani..”


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