- Corey Taylor - Voce
- James Root - Chitarra
- Josh Rand - Chitarra
- Shawn Economaki - Basso
- Roy Mayorga - Batteria
1. 30/30-150
2. Come what(ever) may
3. Hell & consequences
4. Sillyworld
5. Made of scars
6. Reborn
7. Your God
8. Through glass
9. Socio
10. 1st person
11. Cardiff
12. Zzxyz Rd.
Come What(ever) May
Gli Stone Sour sono un gruppo che, agli inizi, venivano visti come uno dei tanti progetti creati per svagarsi un po' da parte di artisti già affermati con band di tutt'altro spessore. In questo caso stiamo parlando di musicisti quali Corey Taylor e James Root che, in ambito musicale, possono già ritenersi più che soddisfatti con i loro Slipknot. Solitamente, però, dopo che esce il primo album si può già considerare finita l'avventura "alternativa" ed è così che circolano le solite voci riguardanti il fatto che l'unica cosa che interessava loro era quella di fare soldi grazie alla "potenza" economica che il proprio nome può muovere a favore del nuovo progetto. In questo caso, però, non tutti sanno che Mr. Taylor e il suo caro amico (e fidanzato della nostra italianissima Cristina Scabbia dei Lacuna Coil) James Root hanno proprio iniziato con gli Stone Sour e solo successivamente, per una serie di coincidenze, sono entrati a far parte degli Slipknot e diventare quello che tutti oggi sanno.
A questo punto ci resta solo da analizzare l'album per cercare di capire se, il prodotto in questione, possa far pensare a un'elteriore trovata commerciale oppure a qualcosa di più concreto e proiettato verso un possibile futuro della band. Già col primo brano, 30/30-150, percepiamo quella che potrebbe essere la potenza e il dinamismo che solo una sfuriata di riff accompagnati da un buon doppio pedale, possano darci. Corey Taylor utilizza una voce piuttosto sporca molto simile all'impostazione utilizzata per Subliminal Verses degli Slipknot e, solo per il ritornello, opta per un tono più melodico e leggermente pulito. L'impatto del brano è piuttosto buono anche se dà l'impressione di mancare in efficenza, come se mancasse qualcosa per rendere il tutto impeccabile. Con il brano successivo, Come What(ever) May, si passa a ritmiche più cadenzate e marcate che, con l'aiuto di chitarre secche e decise, si riesce a creare un buon motivo trascinante che, però, non sfocerà mai nella brutalità ma, al contrario, rimarrà sempre delimitato all'interno delle caratteristiche tipiche di un Rock duro e deciso. Molto bello e articolato è l'inizio di Hell & Consequences, in cui si possono tranquillamente fare dei paragoni con gli ultimi Slipknot, anche per quanto riguarda il tono utilizzato dal singer che, con l'aiuto di effetti, riesce a ricreare l'atmosfera cupa e grigia che aleggia nel gruppo dell'Iowa. Bisogna anche dire che questo album è ricco anche di canzoni più tranquille e inclini alla melodia che, come precedentemente si era visto con Bother (presente nel primo album degli Stone Sour e usata per il film Spiderman 2), possono essere usate tranquillamente come motivi principali di blockbuster cinematografici. Un esempio sono Sillyworld e, soprattutto, l'ultimo brano Zzxy Rd. che risulta essere un vero e proprio pesce fuor d'acqua a causa della sua lentezza e dei temi amorosi trattati dal testo. Resta comunque una bella canzone che, tralasciando il fatto che sia cantata da un personaggio che usa la maschera di un impiccato come proprio biglietto da visita, può tranquillamente scalare le classifiche più commerciali del mercato musicale.
Abbiamo quindi un buon prodotto che dimostra il miglioramento della band e fa presagire a una continuazione nel futuro; questo perchè si può tranquillamente capire che alla base c'è un progetto solido e su cui si vuole puntare. Ovviamente, però, non è un disco adatto per tutti coloro che sperano di trovarci le caratteristiche degli Slipknot perchè le vie musicali degli Stone Sour sono completamente diverse e molto meno brutali. Quindi se volete trovare una buona via di mezzo tra un alt-metal melodico e uno pestato, questo disco è la soluzione ideale.